Trento / L'evento

Ritorna il Concerto di Natale: venerdì 16 dicembre in Cattedrale

Alle 20.30, nel Duomo restaurato, il tradizionale appuntamento offerto alla comunità dall'Adige, dal Rotary Trentino Nord e dal conservatorio di musica "Francesco Antonio Bonporti". Il titolo dell'edizione 2022 recita una "Pax sincera" ed è mutuato da un bellissimo mottetto di Antonio Vivaldi

TRENTO. Ritorna finalmente in presenza - venerdì 16 dicembre alle ore 20.30 nella cattedrale di Trento - il tradizionale Concerto di Natale offerto alla comunità trentina dal nostro giornale, dal Rotary Trentino Nord e dal Conservatorio di musica "Francesco Antonio Bonporti".

Finalmente senza vincoli e contingentamenti ma "liberi" di gustare dal vivo la musica che gioiosamente nei secoli ha accompagnato, in stili e forme diversi, il grande mistero della notte santa; di partecipare in piena armonia a quella atmosfera che circonda la nascita di Betlemme, così carica di luce, amore e pace. Una "Pax sincera" come recita il titolo di questa edizione, titolo mutuato da un bellissimo mottetto di Antonio Vivaldi per soprano, archi e basso continuo: "una pace sincera e duratura potrà avvenire unicamente tramite la intercessione divina".

Era il Natale del lontano 1997, in un Duomo gremitissimo, quando prendeva vita il sogno coltivato da un gruppo di musicofili di riportare la musica sacra, vocale e strumentale, nella cattedrale di Trento, cuore della città e patrimonio di tutti i cittadini. L'idea, realizzata grazie a Lorenzo Cadrobbi e Danilo Curti, ebbe, di lì in poi, fortuna e successo, replicandosi annualmente in coincidenza del Natale.

Varie le formazioni musicali che si sono passate il testimone nei primi anni di questa esperienza, ensemble locali e internazionali sino alla nascita di una collaborazione stabile e fruttuosa con il Conservatorio "F.A. Bonporti" di Trento e Riva del Garda.

Obiettivo condiviso era e rimane quello di costruire progetti per valorizzare orchestre e cori formati da docenti e allievi dell'Istituto di alta formazione musicale. La festosa girandola dei giovani artisti faceva così corona al consolidarsi della triade patrocinante, composta dal nostro giornale, dal Rotary Club Trentino Nord e dal Conservatorio e al precisarsi del fine solidaristico: le offerte libere provenienti dal concerto si sono indirizzate infatti alla mensa dei Cappuccini di Trento, una struttura dedicata al soccorso dei più deboli, che offre ai bisognosi il conforto di un pasto caldo e una mano sempre pronta all'aiuto.

E cosa meglio della musica sacra del tempo di Natale per esprimere in note il giubilo per questo ritorno alla partecipazione comunitaria in un contesto architettonico straordinario come il nostro Duomo ritornato allo splendore di un tempo grazie al restauro appena concluso?

Brani preziosi di maestri importanti che dal Seicento all'Ottocento ci accompagneranno durante la prima parte della serata - che vede sul podio il direttore Andrea Raffanini - verso la Festa del creato: dal Concerto grosso n.1 in sol maggiore di Georg Friedrich Händel (1685 - 1759) al mottetto Nulla in Mundo pax sincera di Antonio Vivaldi (1678-1741), dalla famosa Ave Maria di Giuseppe Verdi (1813-1901) inserita nel quarto atto di Otello, al Concerto grosso "per la notte di Natale" di Arcangelo Corelli (1653-1713).

La seconda parte del programma è concepita in un'altra tonalità che ha valore spirituale e sociale assieme: è un grido accorato di pace lanciato da una folta schiera di giovani musicisti della martoriata Ucraina che, fuggiti da Kiev e dalla loro patria, hanno trovato un approdo sicuro a Trento per proseguire la loro alta formazione musicale presso il Conservatorio Bonporti.

Le loro voci compongono il Coro da camera del Conservatorio diretto da Anastasiia Shnyrova, che presenta una serie di brani tradizionali ucraini, di carattere religioso e popolare, dove spiccano autori quali Mykola V. Lysenko (1842-1912), direttore d'orchestra e musicologo, considerato il fondatore della tradizione musicale ucraina e autore della Preghiera per l'Ucraina e Mykola Leontovich (1877-1921), docente al Conservatorio di Kiev, direttore di coro, noto per il brano Scedryk, composto nel 1916 e, successivamente, rielaborato dal compositore Peter Wilhousky con il titolo Carol of the bells (1936).

Un appuntamento di gioia, quindi, indirizzato alla ricerca di una Pax sincera, quella che la gente di buona volontà anela e chiede con energia e forza oltre ogni steccato. (cidi)

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