Netflix lancia "Vatican Girl", la serie dedicata ad Emanuela Orlandi, ideata e sviluppata a Londra dal regista trentino Aurelio Laino

L’appuntamento con uno dei gialli più intricati è per giovedì 20 ottobre

di Fabio De Santi

TRENTO. Esce domani, giovedì 20 ottobre su Netflix, la nuova docu-serie “Vatican Girl: la scomparsa di Emanuela Orlandi". Una produzione che si lega alla figura del noto regista e autore trentino Aurelio Laino. “Vatican Girl” infatti è stata ideata e sviluppata da Aurelio Laino, che è mancato nel novembre del 2020, proprio mentre lavorava con la pluripremiata società di produzione inglese Raw, fianco a fianco con il regista e autore Mark Lewis, a questo importante progetto.

Il 22 giugno 1983 Emanuela Orlandi, una ragazza di 15 anni che viveva nella Città del Vaticano, è scomparsa in circostanze misteriose. Il caso, che ha colpito tutta Italia, è rimasto insoluto per 39 anni."

„Vatican Girl - La scomparsa di Emanuela Orlandi“ racconta in modo dettagliato questa storia coinvolgente attraverso nuove interviste con la famiglia Orlandi e con testimoni che non avevano mai parlato prima. Nel corso dei 4 episodi, queste nuove voci dipingono l’immagine di un’oscura rete di segreti tenuti nascosti ad ogni costo. La serie è condotta dal fratello di Emanuela, Pietro Orlandi, e dal giornalista italiano Andrea Purgatori, che ha seguito il caso sin dall’inizio.

Aurelio Laino aveva creduto fin dall’inizio nelle potenzialità di questa docu-serie che ora andrà in onda sul più grande servizio di intrattenimento in streaming del mondo, con 221 milioni di abbonati paganti in oltre 190 paesi. La serie ha poi preso forma nella scrittua e nella direzione di Mark Lewis (vincitore di un Emmy per la docu-serie Don't F**k With Cats: Hunting an Internet Killer) con la produzione Chiara Messineo, mentre Tom Barry e Dimitri Doganis sono i produttori esecutivi per Raw. “Questo progetto a cui aveva lavorato Aurelio che ora è diventato realtà – racconta il fratello Guido - mostra la straordinaria carriera di un ragazzo che partito da Trento e dalla fondazione della sua casa di produzione indipendente "Decima rosa" si era poi stabilito a Londra, per fondare la casa di produzione indipendente "Freeside Films" e cominciare a collaborare a progetti di caratura internazionale come questo”. Un percorso quello di Aurelio Laino che ha le sue radici nella passione per la musica e per la batteria.

Alle opere rock, a partire da “The Wall” dei Pink Floyd e “Tommy” degli Who, arriva da musicista, ma ben presto si lancia nella sfida di metterle in scena .Dall’opera rock passa al musical, curando la produzione e la regia di una serie di spettacoli che assumono rilievo nazionale. Poi la scelta di virare sulla sceneggiatura e la produzione video con la creazione della casa di produzione indipendente, la "Decima Rosa". Poi nel 2010 la scelta di lasciare Trento e di trasferirsi a Londra dove diventa anche docente alla «London Film Academy» dove si era prima diplomato in regia e sceneggiatura. Aurelio Laino si è spento il 28 novembre per una malattia incurabile e in sua memoria l'associazione a suo nome promuove una borsa di studio per artisti che fanno base a Trento e che vogliano specializzarsi all'estero nei campi del cinema, del teatro e/o della musica con il prossimo bando che verrà presentato a dicembre.

comments powered by Disqus