Musica / Intervista

La chitarra di Andrea Braido all'X Rock di Riva del Garda. E sul concerto di Vasco...

Oggi il grande chitarrista perginese con il suo progetto live. Famoso come spalla di Rossi, evita di parlare del rocker di Zocca: «Lui ha detto che non parla di chi non c’è, cioè io. E io non parlo dei concerti degli altri»

di Fabio De santi

RIVA. Ci sarà anche la chitarra di Andrea Braido, uno dei fuoriclasse italiani di questo strumento, fra gli ospiti della prima edizione di "X Live Rock Park" di Riva del Garda. Tre giornate di musica, da ieri a domenica, fra band, dj set ed artisti solisti nelle forme di un contest che si svolge al Parco ex-Colonia Miralago.

La giornata di oggi è nel segno del concorso che si aprirà alle 15 e che prevede in serata l'esibizione dei Fearless seguiti, interno alle 22, da Andrea Braido e dalla sua band con lo show "Kings of Rock". Un'occasione per sentire il musicista perginese e per farci raccontare il suo presente, i progetti futuri senza dimenticare di avere un suo parere sull'evento legato a Vasco (di cui è stato il chitarrista per anni) dello scorso maggio a Trento.

Andrea Braido, quale live presenterà stasera a Riva?

Si tratta di "Kings of Rock", un progetto dedicato al rock giocato su brani storicamente che hanno fatto la storia di questo genere di nomi come Doors o Led Zeppelin, insieme a brani miei e a diversi momenti di improvvisazione. Il mio atteggiamento è questo: rendere omaggio a brani del passato lasciando spazio alla nostra fantasia interpretativa. Nella storia del rock e nel jazz c'è stata sempre questa parte liberatoria grazie alla quale sono nati tanti assoli memorabili, diversi ogni volta. Sarà insomma un concerto energetico.

Chi ci sarà al suo fianco?

La line up è formata da quattro musicisti: insieme a me ci saranno Alfonso Nocerino, un batterista molto bravo di Napoli, Sandro Casali alla voce e Luca Negro al basso. Ho voluto che ci fosse un cantante che non dovesse anche suonare come era accaduto spesso in passato in formazioni in trio.

A cosa si è dedicato negli ultimi anni?

Nel periodo pandemico ho fatto uscire un disco, "Best cult" dedicato alle colonne sonore di tredici film per me significativi: da Arancia meccanica a Il cacciatore inserendo anche tre brani dedicati ad Ennio Morricone. Ho rispettato il suono originario ma ho anche voluto riarrangiare alcuni pezzi con gli strumenti che avevo a disposizione.

Su quali progetti sta lavorando?

Ci sono diversi live in programma alcuni col progetto fusion che era un po' che non portavo in giro con musicisti diversi rispetto alla formazione di Riva. Ho in mente dei progetti discografici ma al momento sto valorizzando quello che ho già fatto, ad esempio tramite Spotify. La grossa novità è che tra poco sarà pronto il mio libro autobiografico. Sarà di oltre cinquecento pagine; è stato davvero faticoso scriverlo ma per fortuna sono stato aiutato da un mio collaboratore a rileggere ogni pagina e a cercare di rimanere un po' distante mentre raccontavo le mie vicende personali.

Come ha vissuto uno dei più noti musicisti trentini come lei l'evento Vasco?

In modo molto distaccato visto che non ho partecipato. Come ha detto Vasco in un'occasione, riferendosi a me, che non parlava di chi non c'era, anch'io preferisco non parlare di concerti non miei. Ho ricevuto diverse richieste di interviste pochi giorni prima del suo live a Trento per commentare il fatto che Vasco non mi avesse chiamato ma ho voluto evitare qualsiasi polemica a riguardo. Inoltre il Vasco Rossi di adesso è assai diverso da quello con cui ho suonato io che faceva musica decisamente più dura, più rock.

Resta la Trentino Music Arena.

La struttura dell'arena è interessante. Io sono contento che ci sia uno spazio di questo tipo a Trento dedicato ai grandi concerti che di solito, ma parlo di diversi anni fa, venivano relegati allo stadio di calcio. Speriamo che in futuro vengano organizzati altri eventi e festival in quella location.

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