Idee / Evento

Arte a Rovereto: con "Pulvis", il rione Santa Maria parla contemporaneo e giovane

Laboratori e workshop, poi il 4 e 5 giugno potrete visitare la Zinevra, ovvero il «Distretto Santa Maria» per vedere le opere in 5 location imperdibili (e magari poco conosciute)

di Gigi Zoppello

ROVERETO. Esercizio: chi sa dire quali mostre sono aperte in questo momento al Mart di Rovereto (non vale googolare)? Secondo esercizio: dove vale la pena di andare a passeggiare se siete amanti dell’arte contemporanea e siete a Rovereto?

Alla prima domanda rispondete voi, Alla seconda, mi permetto di dirvi: nel rione di Santa Maria. Dove sta per aprire una esposizione multipla che è nata anche assieme ai ragazzi di Extinction Rebellion: «Pulvis – Arte tra emergenze umanitarie e ambientali». Il 4 e 5 giugno 2022 interesserà molti luoghi del «Distretto Santa Maria», la benemerita “Zinevra” roveretana ribelle e ostinata. Quindi alla Chiesa di Sant’Osvaldo, alla Fontana delle Due Spine, sulla Passerella sul Leno, al Filatoio Colle-Masotti ed a Palazzo Betta - Grillo.,

La Scuola di Sant’Osvaldo - Laboratorio delle Arti, spazio di sperimentazione artistica e  creativa del Distretto Santa Maria, con Pulvis si interroga sulle possibilità dell’arte e della  creatività di mettersi in relazione con le drammatiche urgenze del nostro tempo. Il  progetto, già avviato il 28 maggio, ha visto alternarsi attivisti e artisti, workshop, azioni e  interventi artistici nel quartiere.  

Il percorso prosegue il 4 giugno con un incontro alle ore 15 presso la Chiesa di  Sant’Osvaldo con gli attivisti degli Extinction Rebellion che incontreranno un pubblico di  curiosi, studenti e creativi. Seguirà un workshop condotto da Maria Eletta Baroni dedicato  al Social Poster Design. 

Il 4 e 5 giugno sarà inoltre finalmente possibile scoprire l’altra sezione del progetto Pulvis, le azioni segrete e gli interventi effimeri d’artista custoditi dentro alcuni spazi del quartiere  come il filatoio Colle-Masotti e Palazzo Betta-Grillo, che si diramano nello spazio pubblico. 

Dicono i curatori, coordinati da Francesca Piersanti: «In questo tempo che travalica l’inquietudine dell’incertezza tramutandola in emergenza,  non sempre è possibile usare parole e immagini precise per dare volto all’ignoto e offrire  una lettura di quanto sta accadendo. In equilibrio tra visibile e impercettibile, in un  tentativo di comunicare attraverso linguaggi discreti e senza lasciare segni invadenti,  quattro artiste propongono azioni e interventi site-specific nel quartiere di Santa Maria dal  carattere temporaneo e impermanente: messaggi come tracce da scoprire con la stessa  delicatezza con la quale sono state composte».  

Marta Allegri (Bologna, 1961), Micol Grazioli (Trento, 1989), Stefania Mazzola (Rovereto, 1992) ed Eva Chiara Trevisan (Treviso, 1991) invitano curiosi e passanti a scoprire un  tappeto o forse un’architettura fatta di polvere, scorgere un rito propiziatorio nella  fontana e trame nascoste nell’antica voliera, imbatterci in sculture fatte di lacrime e in  piccole opere da frantumare.  

Dalle 16 alle 19 di sabato 4 e di domenica 5, con il supporto di una mappa da ritirare  presso la chiesa di Sant’Osvaldo, sarà possibile attraversare il quartiere e vedere le opere  che si mettono in relazione con gli spazi e con l’osservatore, incontrare forse qualche  artista ancora al lavoro, stupirsi, interrogarsi. 

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