Cultura / La storia

Il "rapimento Salvini" diventa virale sul web. Il leader della Lega condivide sui social la notizia del libro

Il numero uno del Carroccio ha rilanciato sui social l'articolo de l'Adige sul docu-romanzo «Le insospettabili che rapirono Salvini»: un libro di Andrea Tomasi tra cronaca e fiction tragicomica sulla contaminazione ambientale da sostanze tossiche

IL LIBRO Quattro donne "rapiscono" Salvini: il docu-romanzo insospettabile

TRENTO. «A Matteo Salvini vorrei consegnare una copia del libro. Lunedì saremo a Roma per la presentazione ufficiale de "Le insospettabili che rapirono Salvini". Potrebbe essere l'occasione giusta».

Parole del giornalista trentino Andrea Tomasi, autore del docu-romanzo edito da Terra Nuova, in collaborazione con l'associazione 46mo Parallelo: un libro anomalo (documentazione giornalistica mixata con fiction in chiave comica) in cui si denunciano la contaminazione da Pfas, i gravi problemi per ambiente e salute, l’inerzia di chi doveva tutelare la popolazione, la rabbia e l’orgoglio delle famiglie che non smettono di protestare.

Dopo le anticipazioni pubblicate dall'Adige.it, sul libro del giornalista trentino Andrea Tomasi, martedì il leader della Lega, Matteo Salvini ha fatto una serie di post sui suoi canali social: «Presto in libreria. Quattro donne mi rapiscono, mi ammanettano e mi imbavagliano e mi portano in giro per l'Italia».

Insomma una pubblicità inaspettata per Tomasi che, dopo libri e docufilm su salute e ambiente (l'ultima videoinchiesta è «Pfas, quando le mamme si incazzano» - visibile su YouTube - da cui prende le mosse il romanzo in questione) percorre la strada della narrativa civile.

Protagonista, insieme alle quattro improbabili rapitrici, è Salvini che non ha ancora letto il libro ma si conferma il più social dei politici italiani: ha saputo dell'esistenza del romanzo, non ha perso tempo ed ha ritwittato la notizia.

I suoi followers (su Twitter, ma anche Facebook e Instagram) hanno fatto il resto perché l’idea di Matteo Salvini “prigioniero di quattro donne che lo ammanettano e lo caricano su un vecchio camper per girare mezza Italia” accende entusiasmi più vari.

Il leader della Lega viene scelto come “ostaggio ideale” dalle quattro donne proprio perché è il più discusso, il più mediatico.

Rapimento di invenzione, con vari colpi di scena, complice anche una suora, interazione tra fiction brillante e personaggi realmente esistenti.

Un capitolo è dedicato alla Iena Nadia Toffa che per prima si era occupata del problema (ed è stata autrice di una storica intervista al governatore veneto Luca Zaia), il tutto sommato alla cronaca drammatica di chi vive gli effetti della contaminazione da Pfas sulla propria pelle.

Queste sostanze, che fra le province di Vicenza, Padova e Verona hanno compromesso una falda acquifera grande come il lago di Garda, sono tristemente note in Veneto, Lombardia, Piemonte e Toscana (sono state trovate anche in Trentino).

In realtà sono in tutta Europa, in tutto il mondo. L’avvelenamento da Pfas e la battaglia legale dell’avvocato americano Robert Bilott contro i giganti della chimica è raccontato nel film «Cattive Acque», di Todd Haynes, prodotto e interpretato da Mark Ruffalo.

E Matteo Salvini, dopo i tweet, cosa dice? «Non lo abbiamo sentito. Vedremo cosa dirà quando avrà letto il libro», commenta Tomasi, che lunedì alle 11 sarà a Roma, al palazzo Theodoli Bianchelli di piazza del Parlamento, per il lancio ufficiale del volume.

Che sia l'occasione per un incontro con Salvini?

L'avventura tragicomica delle «Insospettabili» intanto fa già discutere.

La trama. Commedia nel dramma, le quattro insospettabili - furiose con i manager di una fabbrica che ha contaminato l'acqua, intossicando territorio e popolazione - programmano ed incredibilmente mettono in atto il rapimento per portare il caso all'attenzione dell'opinione pubblica. Rapiscono “il capitano”, come i sostenitori più appassionat chiamano Salvini.

«L’idea delle criminali dilettanti - spiega l’autore, sostenuto in questo progetto editoriale dall’Associazione 46° Parallelo, Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo - è di “usare” la notorietà del politico, in realtà incolpevole in materia di Pfas, per accendere un riflettore sul dramma (questi impermeabilizzanti causano tumori, malattie cerebrali, tiroidee e uno sviluppo anomalo dei genitali maschili nei bambini)».

Le quattro donne chiedono la bonifica del territorio e una legge seria, che manca in un Paese dove le regole in materia di tutela dell'ambiente e della salute sono da Far West. «Nelle pagine tragicomiche di questo libro - un racconto on the road tutto al femminile - emerge il grido disperato di chi pensava di vivere «nel migliore dei mondi possibili» e invece deve fare i conti con i veleni e con la realtà.

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