Spettacoli / Musica

A Trento "Karma Clima" dei Marlene Kuntz, sulle note dell'ecologia

Stasera, 2 maggio, la storica band piemontese in scena al Muse nell'ambito del Film Festival, con concerto e momenti di dialogo con il pubblico sull'emergenza climatica: intervista con Luca "Lagash" Saporiti, bassista del gruppo

di Fabio De Santi

TRENTO. Un progetto, in cui si uniscono musica e difesa dell’ambiente, che insieme ai Marlene Kuntz vede coinvolti artisti e cooperative di comunità, per creare modelli di riqualificazione sostenibile.

È quello che va sotto la sigla di Karma Clima, titolo di un disco in fase di produzione, e del live che la band piemontese, una delle più note del rock italiano, proporrà in prima assoluta oggi, lunedì 2 maggio, al Muse, con inizio alle 21 per il 70° Trento Film Festival.

Ne abbiamo parlato con Luca "Lagash" Saporiti bassista dei Marlene.

Quali le origini di Karma Clima?

"Le radici di questo progetto sono nelle origini territoriali della band, ossia la provincia di Cuneo. Il nostro proposito è quello di esplorare, scoprire e cooperare con una serie di realtà locali che hanno fatto della sostenibilità un punto fermo e che da trent’anni lavorano in questa direzione producendo oggi risultati straordinari. Ci siamo appassionati a questo tipo di realtà per approfondire e argomentare sui temi climatici attraverso delle esperienze concrete e non solo tramite i richiami della comunità scientifica".

Che disco sta nascendo?

"L'idea di questo album risale a diverso tempo fa e ci ha portato l'ottobre scorso a scegliere tre luoghi, Ostana, la Borgata Paraloup e il birrificio Baladin di Piozzo, dove abbiamo portato uno studio mobile all’interno del quale abbiamo lavorato, registrato e scritto oltre ad organizzare laboratori e invitare le istituzioni per parlare di ambiente e di riqualificazioni".

Intanto avete annunciato il singolo La fuga

"Il disco è in fase di realizzazione. A fine maggio uscirà il primo brano “La fuga” un pezzo molto potente anche nel testo che è sia introspettivo sia liberatorio. Potrei definirlo selvaggio ma in un senso nuovo, contemporaneo. Nel disco introdotto molti strumenti che non avevamo mai usato in passato, in particolare strumenti acustici, suggestioni elettroniche e delle orchestrazioni che abbiamo registrato a Budapest".

Al Muse la prima del live “Karma Clima”.

"Quella di Trento sarà un’anteprima. Saremo nel contesto del Trento film festival e del Muse e abbiamo ritenuto interessante realizzare una sonorizzazione di quello che sarà il film Karma Clima. Con noi Lorenzo Letizia che è stato sempre al nostro fianco durante la realizzazione del progetto e ha ripreso tantissime sequenze, alcune delle quali sono state usate per creare questo set di immagini su cui noi suoneremo. Questa sarà una cifra stilistica che porteremo anche all’interno dei nostri concerti in estate. Ci sarà anche un talk aperto con il pubblico e con interlocutori specifici per parlare del perché siamo presenti al festival a presentare il nostro progetto che tratta di un tema climatico".

Fra pandemia e guerra nel cuore dell'Europa non pensa che l’emergenza climatica passi in secondo piano?

"Purtropppo credo che questo sia un  dato di fatto: stiamo nascondendo sotto il tappeto tutte quelle azioni che avremmo dovuto mettere in campo per diminuire le emissioni di anidride carbonica e trasformare le produzioni di energia verso fonti sostenibili. Questi eventi tragici a cui stiamo assistendo mettono tutto sottosopra ma riteniamo che la direzione verso la transizione ecologica non debba esser messa da parte. È vero che siamo aggrediti da una serie di imprevisti ma è anche vero che è questo il mondo in cui viviamo. Se la nostra casa brucia, non avremo più tempo per spegnere l’incendio".

Quindi?

"Le nostre azioni sono come bombe invisibili che continuiamo a gettare nell'atmosfera, non sono di certo le bombe della guerra in Ucraina ma sono altrettanto pericolose. La paura di dimenticare o di accantonare questo tema c’è ma dobbiamo essere altrettanto determinati a voler rimarcare e trasmettere con maggior forza possibile quanto sia importante che la transizione ecologica debba essere portata a termine. Ognuno deve contribuire a questo dibattito con la propria competenza, noi portiamo la musica e l’arte con l’invito a tutti di usare la propria competenza per formare una rete di collaborazione attorno a questo tema".

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