Cultura / Il caso

Museo di San Michele all’Adige, Lucia Coppola interroga sul bando per il nuovo direttore: «Esperienza da manager vale come quella di etnografo?»

Dopo la «rimozione» di Kezich e di Antonella Mott, i dubbi della consigliera provinciale: «Il requisito non sarebbe conforme con la normativa vigente»

L'ATTO Dopo Kezich, rimossa anche Antonella Mott

TRENTO. La provincia ha fatto «piazza pulita» dei vertici del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di San Michele all’Adige: prima con la rimozione del direttore Giovanni Kezich, poi con la rimozione della vicedirettrice, Antonella Mott. Ed oggi il museo di Sebesta è senza figure apicali. Che vanno trovate.

Il bando per l'assunzione di un nuovo direttore del Museo degli usi e costumi di San Michele, dopo le «rimozioni», è al centro di una interrogazione presentata dalla consigliera provinciale di Europa Verde Lucia Coppola.

«Nel bando una non meglio specificata "esperienza manageriale almeno quinquennale" viene posta - scrive Coppola - sullo stesso piano delle qualifiche di merito, peraltro formulate senza alcuno specifico richiamo ai contenuti demoetnoantropologici del Museo e alla sua caratteristica missione in sede locale». Secondo la consigliera una formulazione in netto contrasto con la normativa vigente.

Coppola chiede quindi di verificare la situazione al Museo di San Michele, anche dopo l'addio della vice direttrice Antonella Mott e di garantire una adeguata direzione scientifica.

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