Arte / L’evento

Papa Francesco inaugura la mostra fotografica in piazza San Pietro: dedicata alla «Laudato sì’», realizzata da Lia Beltrami e Asaf Ud Daula

Montata su pannelli di legname di Vaia, affiancata da un video del Pontefice, rimarrà esposta fino a domenica prossima. La regista trentina: «Quando l’arte si mette al servizio della missione, lì si realizza la conversione del cuore che ci chiede il Papa»

di Gigi Zoppello

TRENTO. E’ stato Papa Francesco in persona, durante la benedizione dei fedeli di ieri in piazza San Pietro, ad inaugurare una mostra speciale. Speciale perché è la prima mostra in assoluto che viene ospitata nel porticato del Vaticano. E poi perché è dedicata all’ambiente ed è ampiamente targata Trentino.

Si intitola infatti "Emozioni per generare il cambiamento" la mostra fotografica in Piazza San Pietro per spingere il tema della tutela creato alla COP26 di Glasgow: l'esposizione sotto il colonnato di sinistra della Basilica dal 31 ottobre all'8 novembre.

L’esposizione dedicata all’Enciclica Laudato si’, è realizzata dalla regista e scrittrice trentina Lia Beltrami, e dal fotografo Asaf Ud Daula. Si svolge in occasione dell’Anno Speciale Laudato si’, del lancio della Piattaforma di Azioni Laudato si’ e in contemporanea con il summit della COP26 a Glasgow, è composta da 40 fotografie in totale, delle quali ne vengono esposte 26, montate su appositi pannelli lignei, il cui materiale è stato ricavato dagli alberi abbattuti dalla Tempesta di Vaia, che nel 2018 ha colpito l’area montana delle Dolomiti. Alla fine del percorso espositivo anche un video con le parole del Santo Padre dedicate al percorso di conversione verso l’ecologia integrale e la fratellanza universale, evocate nelle Encicliche Laudato si’ e Fratelli tutti.

«L’arte – ha detto il Cardinale Peter K.A. Turkson, Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale che patrocina l’iniziativa – ci apre a mondi di visione diversa. L’interpretazione data dai creatori di questa mostra, un giovane fotografo musulmano proveniente dal Bangladesh e una regista cattolica, non solo ci mostra che “la natura è piena di parole d’amore” (Laudato si’, 225), ma che possiamo entrare in dialogo con il Creato, la nostra casa comune, e con i nostri fratelli e sorelle per mostrare la profonda arte dei nostri ecosistemi».

«La cosa importante – ha spiegato Lia Beltrami - è che l’arte generi un cambiamento nelle persone, muovendo anche piccoli passi all’interno delle coscienze, giorno dopo giorno. Quando l’arte si mette al servizio della missione, lì si realizza la conversione del cuore che ci chiede il Papa. La mia esperienza e quella di Asaf sono state scosse dal messaggio sia della Laudato si’ che della Fratelli tutti, e da quelle siamo partiti per comunicare – attraverso le foto ma anche attraverso le nostre vite – che un cammino comune di promozione dell’ecologia integrale, e di tutela del creato e delle persone che ci vivono, è veramente possibil»”.

La mostra è realizzata con la collaborazione di Arcidiocesi di Trento, Provincia Autonoma di Trento, Lions International, Montura, KPMG, Radè, Movinroots, Kyotohaus, Aurora Vision, Sulle Strade del Mondo.

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