TRENTO. Fine settimana tutto da gustare in musica quello che si vivrà a Trento a partire dal concerto di oggi, venerdì 22 ottobre, al bar Baccus in piazza Fiera, dove alle 21 suoneranno Les Jeux Sont Funk (nella foto) supergruppo di Trento formato da Carlo Nardi (chitarra, tastiere, flauto traverso, talk box) e Michele Bazzanella (basso), sono entrati nel gruppo Stefano Malchiodi (batteria), Maurizio Brugnara (tastiere), Greta Marcolongo e Shanthi Roat (voci) e una sezione fiati composta da Emiliano Tamanini (tromba), Marco Pisoni (sax tenore e baritono) e Lorenzo Sighel (sax contralto e soprano).

Una formazione che dice di ispirarsi alle parole dell’enigmatico visir della funkologia, per il quale la musica “non aspira né alla sicurezza né alla stabilità, bensì alla vertigine, all’estasi; essa tende, a un tempo, alle deviazioni del sogno e alla fertilità della disillusione”.

Open act della serata, organizzata da Giuseppe “Gius” Marchi, i Wuhan Wuhan neonato trio del capoluogo che si presenta così: “Siamo nati in un mercato umido delle Alpi, come conseguenza di uno sconveniente assembramento di menti filo-proletarie, disilluse e ostili al sistema, propense al sovvertimento e all’insubordinazione, ma troppo educate per tradurre le proprie paturnie rivoluzionarie in concrete azioni di guerriglia urbana. Come alternativa, la lotta si sposta sul fronte sonoro, la rabbia si sfoga con parole più taglienti di una falce e con un funk più martellante di un maglio”.

Domani sera, sabato, alle 21.30, al Tavernacolo in San Martino spazio agli Under Leggins una delle più seguite cover band della scena trentina formata da Cristiano Dalla Pellegrina dei Negrita alla batteria, Stefano Anderle al basso, Tomas Pincigher alla chitarra e Michele Vicentini dei Bastard Sons of Dioniso nelle vesti di vocalist e chitarrista.

Dopo il live di giovedì sera al Gato Gordo, seconda tappa a Trento, sempre in San Martino, sabato 22, a El Barrio, del tour della band olandese The Hi Stakes il progetto sonoro, creato dal trentino Samuele Ghezzi.

L'obiettivo del quintetto che ci completa con Linus Eppinger, chitarra, Gideon Tazelaar, sassofono, Cesar Puente, contrabbasso e Joe Korach alla batteria è quello di coinvolgere e far ballare il pubblico con il rhythm and blues ispirato a Louis Jordan, sognare con il suono dolce e sincero delle blues ballads seguendo la scia di Percy Mayfield e urlare con un jazz-blues simile al primo Ray Charles".