Cultura / Il nodo

Sgarbi presidente del Museo dell’Alto Garda? Arco dice no, è scontro con Riva del Garda

Dura discussione in consiglio comunale, il centrodestra spinge per il critico «carismatico e competente», la giunta chiede «un museo per il territorio, non una galleria d’arte»

di Roberto Vivaldelli

ARCO. Duro scontro in consiglio comunale fra maggioranza e opposizione sul futuro del Museo Alto Garda «Mag» e sulla papabile presidenza del cda del museo affidata al noto critico d'arte Vittorio Sgarbi, ipotesi fortemente sponsorizzata da Riva del Garda e osteggiata da Arco.

Dopo aver ripercorso la storia del Mag e della Galleria Segantini, l'assessore alla cultura, Guido Trebo, ha espresso la sua - nota - contrarietà - all'ipotesi Sgarbi, non senza sferrare qualche frecciatina polemica all'indirizzo dell'amministrazione rivana. «C'è un momento di impasse relativo alla figura del presidente e nomina del cda. Nel regolamento non c'è una logica di spartizione del cda - ha osservato Trebo - sono i due sindaci, insieme, che devono decidere. Le fughe in avanti che ho letto mi hanno lasciato piuttosto basito. Abbiamo chiesto all'amministrazione a Riva del Garda semplicemente di trattare e ci è stato risposto che no, non si tratta. Eppure - ha sottolineato l'assessore - non c'è scritto da nessuna parte che debba decidere Riva. Sono rimasto piuttosto stupefatto perché sono abituato trattare e quando lo si fa ci sono due vincitori, non uno. Il regolamento del Mag spinge verso la mediazione».

Trebo ha ricordato di aver convocato la commissione culturale, la quale «ha espresso parere unanime. Esigiamo un vero processo partecipativo per il futuro del museo, dove vengono invitati gli stakeholders e le varie associazioni culturali del territorio. Siamo dinanzi a un grande bivio - ha aggiunto l'assessore - attenzione a ridurre il nostro Mag a una semplice galleria d'arte, è un museo che parla del nostro territorio, che serve innanzitutto a noi cittadini per capire chi siamo. Il vero turismo culturale non è quello che viene qui per un quadro famoso ma quello che ragione sulle nostre tradizioni e vive un'esperienza autentica». «Siamo davvero al livello del Moma di New York e non lo sapevamo» ha ironizzato Roberto De Laurentis, prima di snocciolare alcuni numeri relativi ai bilanci del museo degli ultimi anni. «Le perdite totali del Mag, in tre anni, sono di 2 milioni e 37 mila euro, sono dati che si commentano da soli. Solo nel 2018 le perdite si aggiravano sui 717 mila euro».

La cultura, ha osservato l'ex presidente degli artigiani, «non deve necessariamente produrre qualcosa ma non deve nemmeno essere una perdita totale come in questo caso. Perdite che tutti noi paghiamo per una piccolissima e ristretta platea della solita cerchia di persone, che partecipano agli eventi».

Da qui, secondo De Laurentis, la necessità di affidare a Sgarbi la presidenza del Mag: «Abbiamo bisogno di personalità di richiamo da fuori che abbiano capacità di attrazione; Sgarbi può essere simpatico o antipatico» ma abbiamo bisogno di «personalità come lui se vogliamo davvero crescere. In Trentino spesso ci guardiamo troppo allo specchio e ci diciamo quanto siamo bravi come Narciso. La cultura qui è come un circolo chiuso».

Anche il consigliere della Lega Salvini, Oscar Pallaoro, si è speso a favore dell'ipotesi Sgarbi, sottolineando che si tratta di un «uomo di grandissima cultura» e «carismatico», mentre il sindaco Alessandro Betta ha osservato: «Sarebbe opportuno che i soci condividano le scelte, non può essere 'o così o niente'. Una scelta sbagliata potrebbe affondare il museo, per questo coinvolgiamo il consiglio, dobbiamo capire qual 'è il suo futuro».

«Questa situazione di crisi - ha sottolineato Stefano Miori - rischia di essere fatale per il Mag, si chiuderebbe un sogno senza essere riusciti a realizzarlo appieno. Ora ci sono più strade, noi siamo per una vera condivisione».

comments powered by Disqus