Il movimento del corpo come ricerca intellettuale

Sono Lucia Guarino e Ilenia Romano le protagoniste della residenza legata alla ricerca coreografica sul tema della libertà ospitata in questi giorni negli spazi del Teatro alla Cartiera di Rovereto. Il progetto ha la sigla di «Fair(y)play» e rientra nella serie di residenze artistiche di Komm Tanz, il progetto di residenzialità artistica della Compagnia Abbondanza/Bertoni, in collaborazione con il Comune di Rovereto e parte del centro regionale di residenze artistiche Passo Nord. Nato nel 2020 dal nome delle due coreografe che lo hanno fondato, il collettivo unisce Lucia Guarino e Ilenia Romano, entrambe interpreti prima ancora che coreografe. Segnate da percorsi diversi ma con una comune propensione alla ricerca, fondano la loro indagine sul rapporto che si può instaurare con la collettività attraverso lo strumento del corpo: «Non ci interessa creare opere estetiche fine a sé stesse - spiegano le coreografe - ci interessa invece indagare nell'ambito di un linguaggio di movimento "concreto" fondato su una ricerca intellettuale che diventa messaggio attraverso la sua articolazione in relazioni drammatiche-drammaturgiche tra corpi portatori di senso».

Fair(y)play, il primo progetto del collettivo, coinvolge come interprete anche la danzatrice Cinzia Sità e ruota intorno al concetto di libertà. Si tratta di un percorso di indagine per definirne il significato, sperimentarla e goderne a partire dal corpo, a loro avviso unico mezzo che concede un contatto senza filtro con la realtà. «Fair(y)play - sottolineano Lucia Guarino e Ilenia Romano - espone i corpi gli uni agli altri, in uno scambio tra identità che ritornano poi in sé stessi con definizioni più chiare. La libertà è intesa come un atto volontario che riconosce e accoglie similitudini e diversità, una decisione continua da prendere in leggerezza grazie al libero arbitrio per porsi costantemente la domanda: cosa ci trasforma in esseri liberi?»

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