Le fiabe hanno un cuore "nero"

ROMA - Un tizio vestito di nero che esce dal buio e ci fa scoprire segreti, retroscena e contraddizioni delle fiabe. È Carlo Lucarelli nella sua nuova serie in 8 puntate In compagnia del Lupo-Il cuore nero delle fiabe, in onda su Sky Arte ogni settimana alle 21.15 anche on demand e in streaming su Now tv. Nella puntata di domani l'ospite sarà l'antropologo trentino Duccio Canestrini. E con lui sScopriremo che nel 1547 un gruppo di corsari francesi porta in dono al re Enrico II un bambino di dieci anni, completamente ricoperto di peli, su tutto il corpo e sul volto. Il bambino si chiama Pedro, e il re, che all'inizio lo tratta come uno dei suoi cani da compagnia, scopre presto che è dotato di un'intelligenza brillante, così lo fa studiare e lo tiene con sé. A 36 anni a Pedro viene data in sposa la bellissima figlia di una domestica di Caterina de' Medici. La ragazza, la prima volta che se lo trova davanti, sviene per la paura.

In molti sono convinti che la regina con questo matrimonio abbia voluto ricreare la favola della Bella e la Bestia. Anche qui, infatti, la bellissima Belle si trova davanti un mostro ricoperto di peli che piano piano, però, la farà innamorare. Ma quella di Pedro Gonsalvus non è una fiaba e lui non si trasformerà in un principe. I viaggi che ci fa compiere Lucarelli non sono per nulla scontati. Ha aperto con Cappuccetto Rosso e chiuderà con Hansel e Gretel passando fra gli altri per Barbablù, Peter Pan e Il piccolo principe. «Cuore nero» non solo perché indaghiamo sull'aspetto horror della fiaba - ha detto Lucarelli - che è una cosa che già conosciamo ma per tantissime altre cose come scoprire che le fiabe raccontano il periodo in cui sono state scritte, che la narrazione si basa su fatti di cronaca o che ha avuto dei riscontri reali che ci devono far pensare». Lo scrittore ha ideato il programma con Mauro Smocovich e ha scelto ovviamente le fiabe che avessero i risvolti più inquietanti con il suo team composto da Beatrice Renzi, Sara Olivieri e Antonio Monti, quest'ultimo anche alla regia. «Cappuccetto rosso viene scritta in un momento in cui c'è la caccia alle streghe, ai lupi mannari nella Francia seicentesca. Barbablù si avvicina ad un caso di cronaca, quello di Gilles de Rais, noto serial killer della Francia del Cinquecento. Il vero lupo non è quello che ti fanno vedere, ma qualcun altro» spiega Lucarelli.

«La Bella e la Bestia» è molto vicina a fatti di cronaca. È identica a una storia realmente accaduta, che è quella appunto di Pedro Consalvo, un bambino delle Canarie, quello che allora si diceva un selvaggio, un animale esotico. Stiamo parlando del primo colonialismo. Poiché soffriva di ipertricosi, era coperto di peli, dunque un mostro. Ma la vera bestia, l'essere cattivo, non era lui bensì le persone che se lo portavano in giro e lo facevano vedere come un fenomeno da baraccone» dice Lucarelli. Canestrini racconterà le ragioni di questa sovrapposizione tra realtà e fiabe, i motivi, i legami culturali. Come sempre i luoghi sono suggestivi. «Ci siamo soprattutto spostati dietro le quinte. Siamo andati a teatro, ma sotto, oppure sopra». Lucarelli ha girato le puntate la scorsa estate, quando la pandemia sembrava meno invadente ma dovendo seguire tutta una serie di precauzioni per il Covid che non hanno reso le cose facili. Lo scrittore non esclude un seguito per «In compagnia del Lupo». Ogni puntata della serie sarà preceduta dalla pubblicazione di un podcast, disponibile ogni venerdì sul sito di Sky Arte e sulle principali piattaforme gratuite.

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