"Che viaggio il teatro!" lunedì 28 ultimo show on line al Teatro Sociale: l'intervista ad Arturo Brachetti

di Fabio De Santi

E' quella di stasera, lunedì 28 dicembre alle 21 l'ultima occasione per gustarsi sul web in streaming di "Che viaggio il teatro!" lo spettacolo di Arturo Brachetti registrato al Teatro Sociale. Uno show, prodotto da da Arte Brachetti insieme a Pino Putignani proposto gratuitamente dal Centro S. Chiara, sul sito dell'ente,  dalla vigilia di Natale ad oggi. Come ci racconta il mattatore piemontese si tratta di un viaggio alla scoperta dei segreti del teatro inteso come luogo di spettacolo. Un viaggio nel quale viene accompagnato da altri personaggi come l'escapologo trentino Andrew Basso e da Luca Bono uno dei volti nuovi della magia tricolore. 

Brachetti, che effetto le fa proporre uno show per un pubblico solo virtuale? 
<In questi tempi non si può fare diversamente. La gente mi scrive e dice “non vedo l'ora di tornare a vederti in teatro,  di tornare ad assistere a qualcosa dal vivo” ma certo, ora è il tempo della prudenza e purtroppo con un'emergenza sanitaria in corso, non si può fare diversamente. Il mondo del teatro e più in generale dello spettacolo dal vivo sono fortemente penalizzati e in profonda difficoltà>. 
 
A chi fa riferimento?
<Penso soprattutto a tutto il mondo del dietro le quinte, dei tecnici, attrezzisti, costumisti, macchinisti, tutto quello che è l’indotto che ruota intorno allo spettacolo dal vivo che – bisogna ricordarlo – è fatto di tecnici estremamente specializzati e con altissime competenze. Quello del teatro è un mondo fatto ancora con competenze artigiane elevatissime, un vero patrimonio>.
Quanto le mancano i teatri con il calore della gente? <Tantissimo e, da quello che sento, non solo a me ma anche al pubblico. Perché vede il digitale è bello, permette anche tante cose che dal vivo non sono realizzabili, ma manca l’energia del pubblico, la stessa che non si trova negli stadi vuoti o ascoltando un concerto in streaming, quando ti rendi conto che non puoi sentire il tuo vicino che canta con te la canzone più bella. Diciamo che è un po’ come fare l’amore su internet… manca il contatto dei sensi>.
 
Veniamo a "Che viaggio il teatro!". 
<E' un qualcosa a metà tra uno spettacolo e un film perché è nato già pensando ad uno show digitale. Per cui ci ha permesso di sfruttare tutti quegli aspetti che il digitale offre. Per esempio spostarsi all’interno del teatro mostrando luoghi a cui di solito il pubblico non ha accesso. Che ne so…il sotto del teatro, o il palco d’onore>.
 
 
Un omaggio al luogo teatrale.
<Anche. Volevamo fare qualcosa che non fosse solo lo spettacolo “frontale” ma in grado di dare al pubblico qualcosa di più. Non si può prendere uno show pensato per essere fatto dal vivo e portarlo tale e quale in digitale. I tempi sono diversi, è diverso il modo del pubblico di fruire lo spettacolo… abbiamo pensato di costruire qualcosa di nuovo, partendo da quello che potevamo fare in questi tempi di Covid. E volevamo farlo valorizzando un posto affascinante come questo teatro>.
 
Fra i suoi compagni d'avventura l'escapologo trentino Andrew Basso.
<Andrew è uno dei giovani talenti della magia che fanno parlare italiano nel mondo. Trovo che sia bello che ci siano giovani come Andrew che hanno la voglia di mettersi in gioco in contesti internazionali. L’escapologia poi è una delle arti dell'illusione tra le più spettacolari, in cui si mettono in gioco il corpo e la mente>.
 
Si legano al mondo della magia anche Luca Bono e Filiberto Selvi.
<Sono entrambi due giovani talenti del Circolo Amici della Magia di Torino, la stessa scuola in cui ho studiato anch'io. Hanno in comune di essere stati entrambi campioni italiani di magia, a qualche anno di distanza. Mi piace l’idea di lavorare con i giovani e costruire con loro dei numeri che abbiano le chiavi di lettura per i ragazzi dell’oggi, è un modo per tenersi sempre sintonizzati sul futuro>.
 
Come ha vissuto l'uomo Brachetti questo 2020 così inedito?
<Non è stato facile, come per tutti. Ho cercato di darmi ogni giorno un compito per arrivare alla sera soddisfatto della mia giornata. Ho anche sfruttato il tempo per mettere a punto nuovi numeri, perfezionarne altri o apportare piccole modifiche… perché sa, la noia è un ottimo stimolo per la fantasia. Quando da bambini ci annoiavamo un sacco perché i giochi erano pochi e il tempo tanto, eravamo obbligati a usare la nostra fantasia… chi non ha giocato con le mollette da stendere colorate? Mi è mancato il rapporto con il pubblico, per fortuna la scorsa estate ho girato i festival estivi della penisola con il mio talk Arturo racconta Brachetti che mi ha permesso di non interrompere il dialogo con il pubblico, a cui tengo molto>. 
 
 
Ma quanto può sopravvivere il mondo del teatro se la situazione non si risolvesse in tempi relativamente brevi?  
<Non credo che il teatro morirà mai, gli artisti continueranno a creare. Ma il settore sta soffrendo molto e sta patendo anche il pubblico perché non dimentichiamoci che il teatro e la cultura hanno anche uno straordinario valore sociale, di incontro tra le persone, di identità collettiva>. 
 
Cosa prevede il suo 2021?
<Ritorneremo nei festival dalla primavera in poi con il talk sullo spettacolo e il varietà. Poi in autunno, incrociando le dita, ripartirà il grande one man show "Solo" e speriamo di tornare a Trento per il prossimo Natale, magari proprio al Sociale, per continuare il viaggio interrotto con i nostri spettatori>.
 
 
 


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