Anche Sorrentino ringrazia Maradona Il film "È stata la mano di Dio" uscirà in sala alla fine del 2021

Il nome di Diego Armando Maradona è legato a miti, leggende, storie di riscatto e poesia, oltre che di declino e solitudine. Il cinema non è rimasto indifferente alla sua figura, a cominciare da "Maradona", il documentario di Emir Kusturica del 2008. Tuttavia, c'è un'altra storia che è ancora più surreale e toccante: quella di come Maradona abbia salvato la vita di un giovanissimo Paolo Sorrentino (nella foto con Toni Servillo) , portandolo a diventare il regista che è oggi.

Ossessionato da Maradona, come tutti i giovani napoletani della sua generazione, a sedici anni Sorrentino riesce finalmente – dopo molti tentativi falliti - a convincere i genitori a lasciarlo andare allo stadio a vedere il campione, anche se ciò vorrà dire restare da solo a Napoli, perché quello stesso giorno i genitori sarebbero partiti per le abituali vacanze nella casa di Roccaraso. Mentre a Napoli il giovane Paolo fremeva in attesa di vedere il suo mito, quella stessa notte i genitori moriranno nel sonno a Roccaraso a causa di una fuga di monossido di carbonio. "La Mano de Dios" ha salvato Sorrentino, il quale, di conseguenza, dedicò a Maradona il traguardo più alto da lui raggiunto nella sua vita adulta: l'oscar al miglior film straniero per "La grande bellezza".

La serie di Sorrentino "The young pope", in particolare la prima bella stagione, è in questo senso il più autobiografico fra i suoi lavori: una riflessione poetica di un giovane papa orfano, schivo e anaffettivo, ma al tempo stesso alla ricerca di un affetto mai sperimentato o forse conosciuto nell'infanzia e dimenticato, in una costante elaborazione del vuoto. In questo viaggio di crescita nell'assenza e nella solitudine, il momento più emblematico è forse quando il papa ascolta il brano di Nada che fa «E tutta la vita gira infinita senza un perché e tutto viene dal niente e niente rimane senza di te».

Questa storia, sarà oggetto del film "È stata la mano di Dio" con Toni Servillo, in uscita a fine 2021. Poco importa che quando Sorrentino ha incontrato Diego, questi l'abbia quasi snobbato perché aveva appena litigato con la fidanzata; lo stesso vale per il fatto che, saputo del film che si sta girando, Maradona abbia ipotizzato di fare causa per farsi pagare i diritti d'autore sulle sue immagini.
Questa storia di riscatto non ha infatti a che fare con il Maradona uomo, ma con il mito, i sogni e le speranze, che vincono sul nonsenso e sulla morte.

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