Giovanni Danieli: il ricordo di Stefano D'Orazio l'architetto dei Pooh

di Fabio De Santi

«Stefano D'Orazio era veramente l'architetto dei Pooh, era il grande manager del gruppo, sapeva programmare, guardare avanti anche di due tre anni tutto quello che sarebbe successo. Ma di Stefano, in questo momento così doloroso, voglio ricordare anche la gentilezza, il modo di porsi da gran signore, lui era un lord anche dietro le quinte».

Queste le parole con cui il musicista trentino Giovanni Danieli racconta affettuosamente Stefano D'Orazio storico batterista dei Pooh scomparso ieri Roma, sua città natale, all'età di 72 anni. Danieli ha suonato con una delle più amate band italiane di sempre in più di 120 concerti legati al tour “Amici per sempre” e “Un posto felice”, sia con gli open act sia suonando il violino durante alcuni momenti dei loro spettacoli, e quindi ha vissuto dall'interno la realtà dei Pooh:

«La mia vuole essere una testimonianza diretta e profonda dell'uomo D'Orazio con il quale ho trascorso alcuni intensi anni insieme percorrendo l'Italia con il grande carrozzone fatto di 4 tir e un centinaio di camper».

La sua famiglia erano i Pooh: <Per Stefano D'Orazio – sottolinea Danieli – la sua casa era il suo lavoro, la sua famiglia erano i Pooh. Stefano ha avuto, certo, le sue passioni femminili ma aveva quasi il terrore di sposarsi. Solo da poco tempo aveva deciso di farlo dopo aver trovato evidentemente la persona giusta, il suo equilibrio più intimo>. Quello di D' Orazio era un ruolo particolare all'interno del gruppo come ci svela Danieli: <Stefano aveva un'intelligenza sopra la media e fra le sue abilità c'era quella di essere un grande mediatore. I Pooh hanno resistito tanti anni anche grazie a lui che sapeva trovare l'equilibrio fra le varie anime della band assai diverse. Lui aiutava a superare i dissidi, a mediare, aveva la forza di tirare le fila verso la pace e la chiusura delle situazioni di contrasto usando tutta la sua dialettica>.

Dal punto di vista musicale la sua attitudine di batterista si inseriva nel contesto del gruppo: <I Pooh sono sempre stati capaci di anticipare i tempi riguardo alla tecnologia per esempio sono sempre stati i primi a portare in Italia i laser con show all'avanguardia. Così è stato lui con la sua batteria, sempre pulita, ordinata ma anche fantasiosa legata anche alla tecnologia elettronica...il suo set era sempre "trionfale" aveva anche sessanta tamburi sul palco e un sacco di cose, teneva molto alla scenografia. Ora me lo immagino lassù a suonare i suoi drums>.

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