Il rapporto tra uomo e natura al Pergine Festival d'autunno

Si lega al tema della natura, indagata ed esplorata in tutti gli aspetti che concernono il rapporto con l'essere umano, la seconda parte della 45ª edizione del Pergine Festival.

Dopo quella estiva la "autumn edition" si terrà dal 27 al 31 ottobre con una serie di appuntamenti i cui contorni sono stati illustrati ieri a Trento: «In questo periodo così particolare - ha spiegato Carla Esperanza Tommasini direttrice artistica del Festival - vogliamo offrire al pubblico una selezione di progetti di riconosciuta qualità artistica e di riflessioni critiche per ripensare il nostro stare al mondo tornando a convivere e a condividere spazi e pratiche artistiche.

Quest'anno abbiamo fatto uno sforzo immane per ripensare il Festival con una formula divisa in due. Siamo anche stati premiati dall'attenzione dei giovani per la tre giorni di musica al Parco Tre Castagni per un'esperienza che ci auguriamo di ripetere nel 2021 tornando alla formula normale tutta estiva». S'inizia martedì 27 al Teatro Don Bosco, sede di tutti gli spettacoli, con la proiezione dei documentari "Naturae" a cura di Roberto Cavallini: una riflessione sul nostro rapporto con i paesaggi naturali e con quelli che plasmiamo, sulle molteplici rappresentazioni della natura, dell'ambiente e del loro sfruttamento.

Mercoledì 28 la compagnia Stalker Teatro porta in scena "La nebbia della lupa" una creazione onirica e sintetica in cui si indaga il potere della natura attraverso un mondo immaginifico di figure allegoriche ed epifanie sciamaniche.

Giovedì 29, alle 21, il neonato collettivo Kalakara propone "Close Up" una pièce di teatro musicale che sperimenta l'interazione tra corpo, sonorità acustiche ed elettroniche per riflettere sulle reazioni umane al cospetto delle forze naturali. La serata di giovedì prosegue con una doppia riflessione sul lockdown e sulla quarantena: Azione_Improvvisa Ensemble porta in scena il progetto audiovisivo "40" Klang Room" mentre Martina Badiluzzi "Elettrostatica" storia pulp sui voli pindarici di una donna confinata in un appartamento durante il lockdown , trasformandola in un'eroina immaginaria e metropolitana.

Venerdì 30 e sabato 31, alle 18.30, spazio all'indagine sul rapporto uomo-natura con "Il semplice profondo" creazione per il Festival curata da Nullo Facchini nell'ambito del laboratorio Creating Transformative Encounters. Venerdì 30, alle 21, il teatro contemporaneo dei romani Dynamis un gruppo di ricerca artistica dedicato alle arti performative al debu con "Monday" dedicato al mondo delle plastiche e al loro utilizzo e smaltimento.

Chiusura affidata, sabato 31 alle 20.30, alla compagnia milanese Oyes in "Vivere è un'altra cosa": una riflessione sulla pandemia, con un racconto a cinque voci del tempo sospeso della quarantena. In continuità con il programma estivo, torna a Pergine Festival "Il museo dell'empatia" di Diana Anselmo, un'installazione sul tema dello stigma e della decostruzione del canone fruibile martedì, mercoledì e giovedì fra le 20 e le 22.30 e venerdì e sabato dalle 17.30 alle 22.30 nel portico del Don Bosco.

Per la sezione "No Limits" il Festival propone sabato 31 "La creatività accessibile" una giornata di approfondimento e scambio dedicata al rapporto tra l'artista, le pratiche legate all'accessibilità e il processo creativo. Per il secondo anno consecutivo, il Festival ospiterà i progetti selezionati da Pergine Arte Giovane il bando attraverso cui il Comune di Pergine sostiene i giovani artisti del Trentino – Alto Adige. Il 27 alle 18 verrà inaugurata la sezione arti visive con una mostra collettiva in Sala Maier dedicata alle opere visive di Ludovico Tartarotti del collettivo A5sensi e di Paola Boscaini. Per la sezione arti performative, in abbinata agli spettacoli, le performance di Lorenzo Morandini, Francesca Bertolini e Jacopo Giacomoni insieme a quella musicale di Adele Pardi e Stefano Artini. Biglietti ad un costo di 10 euro per l'intero e 8 per il ridotto in vendita su Primiallaprima.it, agli sportelli delle Casse Rurali e al botteghino del Don Bosco a partire da un'ora prima dell'inizio degli spettacoli.

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