Alaska, rimosso il Magic Bus di Christopher McCandless raccontato in "Into the Wild"

Il famoso bus del film «Into the Wild» è stato rimosso dal sentiero dove si trovava da anni in Alaska.

Il «magic bus» è stato elitrasportato in una altra località in attesa di trovare una destinazione definitiva.

Le autorità hanno deciso di rimuovere quella che ormai è una carcassa perché, vista la zona in cui si trovava, rappresentava un pericolo per turisti e avventurieri che cercavano di replicare le vicende di Christopher McCandless, il giovane protagonista del romanzo di Jon Krakauer «Nelle terre estreme» (in Italia pubblicato da Rizzoli).

McCandless morì di stenti in Alaska, dopo un peregrinare di due anni per gli Stati Uniti, e trascorse gli ultimi giorni nel bus.

Qualche mese fa, un gruppo di cinque escursionisti italiani lungo lo Stampede Trail furono tratti in salvo dalle autorità dell’Alaska di ritorno da una visita al bus abbandonato.

I cinque stavano cercando il luogo esatto in cuio nel 1992 morì Cristopher McCandless, il viaggiatore diventato celebre in tutto il mondo, grazie al film diretto nel 2007 da Sean Penn che ne racconta la vicenda, con la colonna sonora composta da Eddie Vedder, il cantante dei celebri Pearl Jam.

Quest’ultimo ieri sui social ha commentato: «Ho un misto di emozioni e sensazioni al momento che mi circolano nella mente e nel cuore.

È stata una scelta estrema, ma essendoci stato diverse volte lungo quel percorso e al Magic Bus, e avendo visto con i miei occhi cosa è in grado di fare quel trekking, oltre alle tantissime brutte notizie che conosciamo un pò tutti relative alle vittime, c’erano due possibilità:
La prima, quello di rimuoverlo da lì, la seconda era di costruire un sentiero, dei ponti e mettere dei controlli lungo lo Stampede Trail, operazione di sicuro più lunga e costosa che non sarebbe stata mai approvata.

Sono dispiaciuto, tantissimo. Sarei voluto tornarci ancora e ancora, per portare ogni volta il mio saluto e il mio grazie a Chris.
Troverò un altro modo per ringraziarlo, ma di sicuro percorrerò ancora lo Stampede Trail».

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