L'Unesco sceglie Abate e Zoderer

Il 23 aprile è stata la «Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore», nata sotto l’egida dell’Unesco nel 1996 per promuovere la lettura, la pubblicazione dei libri e la tutela del copyright. Il 23 aprile fu scelto perché è il giorno in cui sono morti nel 1616 tre scrittori considerati dei pilastri della cultura universale: Miguel de Cervantes, William Shakespeare e Garciloso de la Vega.

Ed è stata una giornata importante anche per la nostra regione, perché l’Unesco ha scelto per l’Italia due libri per ogni regione, a rappresentarne le caratteristiche. E sono stati premiati Carmine Abate per la Calabria con il suo «La collina del vento», pubblicato nel 2012. Al Trentino Alto Adige invece sono stati accostati il bel libro di Joseph Zoderer , «L’Italiana» e quello di Sepp Mall , «Ai margini della ferita», edito dalla roveretana Keller e ambientato in Alto Adige.
Libri che sono nobilitati nella scelta perché sono accompagnati da alcuni capolavori della letteratura italiana che ben rappresentano il territorio come «Cristo di è fermato a Eboli» di Carlo Levi o «Il Giardino dei Finzi Contini» di Giorgio Bassani o, ancora, «Una vita» di Italo Svevo e «Ragazzi di vita» di Pier Paolo Pasolini. Un riconoscimento importante anche per la nostra letteratura e anche per Carmine Abate che seppur calabrese e cantore del suo territorio, vive da tempo in Trentino.

Comunque tutti gli interessati e gli appassionati lettori, tramite la pagina Facebook della Commissione dell’Unesco potrà postare i propri titoli preferiti.

Il libro e la lettura oggi rappresentano un mezzo di approfondimento e di conoscenza, sono strumento di informazione e di apprendimento culturale, entrambi oggi indispensabili per superare le incertezze e le precarietà legate alla paura della globalizzazione, del cambiamento e del diverso.

La lettura, che consiste anche in un piacere ineguagliabile per gli appassionati, ci consente di entrare in mondi, vite e tempi diversi e ci dà la possibilità di avvicinari a esperienze e realtà lontane dalla nostra, accrescendo così la nostra conoscenza e la consapevolezza di quanto il mondo che ci circonda sia poliedrico .
La Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco partecipa a due eventi organizzati a Roma per l’occasione: uno già tenuto, all’Università degli studi internazionali di Roma, e l’incontro alla Libera Università Lumsa che si terrà lunedì 27 aprile.

Ma a queste belle iniziative dell’Unesco, fa fronte anche una realtà editoriale che già era minata dalla crisi e che ora ha ricevuto un ulteriore duro colpo dal coronavirus. Infatti il 70% degli editori sta attuando o programmando la cassa integrazione. I titoli in meno pubblicati nel corso del 2020 si stima che saranno 21 mila, anche se si concretizzerà il recupero. Le novità in uscita bloccate sono 12.500, 44,5 milioni di copie non saranno stampate e i titoli in meno da tradurre saranno 2.900.

Insomma, il coronavirus ha peggiorato una drammatica situazione del mondo del libro e cresce il numero di chi si dice preoccupato dalla crisi. È questa la fotografia che viene fuori dall’ultima rilevazione, riferita ai dati raccolti al 15 aprile, dell’Osservatorio dell’Associazione Italiana Editori-Aie sull’impatto che il Covid-19 avrà quest’anno sull’intera editoria italiana. E l’allarme che si alza nella Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore si fa ancora più preoccupante: «I dati sono la voce degli editori. Sono una richiesta d’aiuto, molto chiara e con conseguenze di grande impatto. Richiedono una risposta, con misure a doppia velocità: misure immediate, che sostengano la crisi di liquidità del settore, e misure strutturali per aiutare il mondo del libro a risollevarsi» ha detto il presidente dell’Aie, Ricardo Franco Levi. «Aggiungo però, in questa Giornata mondiale del libro, un invito a tutti gli operatori del settore. È tempo di stare uniti e di muoversi coordinati. In questo spirito abbiamo lanciato un appello congiunto insieme ad Aib, l’associazione dei bibliotecari, e Ali, i librai, che indica una strada precisa per sostenere tutta la filiera, una strada che mi auguro governo e istituzioni vogliano intraprendere» afferma Levi.

Tengono solo eBook e audiolibri, con gli editori che testano la tenuta del mercato sugli store online: nel primo semestre solo l’1% degli editori dichiara infatti di aver riprogrammato al ribasso le uscite degli eBook. Il 10% quelle degli audiolibri.
Che la situazione sia in peggioramento lo indica il ricorso alla cassa integrazione: in quindici giorni - dal 30 marzo al 15 aprile - si è passati da un 31% che iniziava a farvi ricorso a un 52%. Nel complesso tra chi vi sta già facendo ricorso e chi «non ancora, ma ci sta pensando», o magari sta espletando la documentazione, si è passati in quindici giorni dal 64% di fine marzo al 70% delle imprese.

E intanto le librerie cominciano a tirare un piccolo sospiro di sollievo grazie alle riaperture concesse dal recente provvedimento governativo che ha riconosciuto il libro come bene necessario. Ad oggi sono 14 le regioni più Bolzano le librerie che possono aprire. Ma non a Trento, una delle città italiane dove si legge di più in assoluto. Paradossi della politica.

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