Il rapper Big House lancia Botswana Kid

di Fabio De Santi

Sono diciotto le tracce che attraversano «Botswana Kid» il nuovo album del rapper e producer di Trento Big House.

Un musicista, Gabriele Casagrande, classe 1993, nato artisticamente nel 2010, che ha mosso i primi passi come rapper nelle battle di freestyle. Big House ha alle spalle già tre dischi solisti «Al Momento Giusto», 2012, «Rap Stories», 2014, e «Trento» uscito tre anni fa, e un mixtape («One take mixtape» targato 2016). Nel 2013 è stato tra i fondatori del collettivo Birrette Family e nel 2017 ha dato vita al gruppo Apollo Kids. Come producer ha realizzato un album strumentale , intitolato «Coffee & Beats» e realizzato produzioni per svariati nomi della scena rap underground tra cui Ares Adami, Drimer e Inoki.

 

Big House con questo album mette in evidenza le varie sfaccettature della sua musica, raccontando il suo percorso di maturazione, artistica e personale. «Un percorso - spiega lui - fatto di incontri, di sonorità diverse, di amici e amori persi e trovati, di passione, di impegno, di esplorazione della propria identità e dei propri limiti». Botwsana Kid è un progetto che non guarda in faccia a nessuno condensando dentro di sé stili e approcci apparentemente molto distanti tra loro, ma lo fa con genuinità e intelligenza. Perché ogni tassello testimonia un lato di Big House e della sua musica formando un racconto coerente e dinamico nel suo complesso. Questo disco riassume così in modo autentico la sua visione e il suo approccio nel fare musica. Una sintesi necessaria in primis per sé stesso, e perciò fuori dalle logiche dei trend e delle convenzioni. «Botswana Kid» è la summa del percorso effettuato dal musicista: c’è la fascinazione per le sonorità e l’attitudine del rap inglese, come in «Top Off», c’è la sua anima di producer, sia negli episodi strumentali («Tato Panansi»), sia nei brani in cui lascia il microfono ai suoi ospiti comparendo solo come produttore da «Caffettino» con Ares Adami a« Supreme Touch ‘92» con Tommy Touch e un terzo degli Apollo Kids.

 

C’è poi l’amore per la cultura hip hop, tradotto nell’uso dei campioni e nelle rime, come in «Flesha Joint» o «George Condo + vox», o nel titolo stesso del cd: un omaggio alla leggenda del rap americano Sean Price. Ad accompagnare la release dell’album, Big House ha pubblicato il video di «1K» un brano tradotto in immagini dalla regia di Matteo Bruseghini. L’art work della copertina del disco e il lettering sono stati realizzati dalla nota artista trentina Laurina Paperina mentre l’origami art nel retro cover è curato dall’origami artist Alessandro Beber. Le foto del booklet sono state scattate invece da Andrea Giacomelli e Sabrina Bortolotti nello spazio Mauve di Trento.

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