Maria Antonietta e le sue "sette ragazze imperdonabili" venerdì 15 al Castello del Buonconsiglio

di Fabio De Santi

Ha le forme di "Sette ragazze imperdonabili" il reading concerto che la cantautrice Maria Antonietta terrà venerdì 15 novembre alle 18 al Castello del Buonconsiglio nell'ambito dell'Uman Festival. Maria Antonietta (qui nelle foto di Luca Zizioli) sarà accompagnata da Daniele Rossi, chitarra baritona, violoncello, tastiere e banjo, e trarrà ispirazione dalla pagine del suo debutto letterario "Sette ragazze imperdonabili" dedicato a Cristina Campo, Etty Hillesum, Antonia Pozzi, Emily Dickinson, Sylvia Plath, Marina Cvetaeva e Giovanna d'Arco, con letture musicate e canzoni tratte dal suo repertorio suonate in una veste inedita.

Maria Antonietta, cosa racchiude il suo libro "Sette ragazze imperdonabili"?

<Si tratta di un libro di devozione, dedicato alle mie sette maestre. Sono tutte donne piuttosto radicali, alcune anche piuttosto antipatiche. Ma mi hanno insegnato a non semplificarmi, a non arretrare, a non compiacere nessuno stereotipo o aspettativa, a restare fedele alla mia vocazione... Correndo dei rischi, pagando il costo. Non è la retorica del sii te stesso e sii felice, è piuttosto un sii te stesso e fai fatica. Non è la retorica del credi nel tuo sogno, è piuttosto sii disciplinata e dedica tutto quello che hai, anche la disperazione, alle parole che vuoi scrivere. Allora quelle parole avranno un peso>.

Fra le figure anche quella di Etty Hillesum.

<Etty è un'ebrea olandese, una mistica da un certo punto di vista, una ragazza che poco più che ventenne comincia a parlare con Dio. Capisce, e lo si può leggere nel bellissimo diario che scrive tra il 1941 e il 1942, chi è, cosa desidera. Capisce che la felicità, la realizzazione, la grazia, si raggiungono a prescindere da ciò che ci circonda e scrive "Fiorire e dar frutti in qualunque terreno si sia piantati - non potrebbe essere questa l'idea?". E lei lo fa, pur morendo giovanissima ad Auschwitz, lo fa e lo pensa negli anni più bui della storia d'Europa. Paradossale! Questa visione incredibilmente potente non ci permette alibi né scuse. Siamo qui ed ora, quindi non sprechiamo l'opportunità>.

Un libro che diventa anche un reading - concerto,

<Volevo assolutamente che il libro vivesse a contatto con le persone, che non restasse parte di un mondo solitario, di lettura solitaria. Volevo assolutamente inserirlo in un contesto performativo. Così leggo alcune poesie e alcuni racconti dal libro, e suono una serie di canzoni dei miei dischi in cui affiorano le voci delle mie maestre, e si crea questa specie di cortocircuito di pensieri e di voci, che forse in fondo sono la stessa, dopo tutti gli anni in cui le ho frequentate>.

Soddisfatta di come è stato accolto il suo ultimo disco "Deluderti"?

<Sì, decisamente. Mancavo da tanto tempo, per scelta, perché mi ero voluta prendere degli anni per fare altro, ma soprattutto per capire cosa desideravo essere e fare. Per una questione anche di onestà intellettuale. E quando sono tornata, mi sono resa conto che le persone non si erano dimenticate il discorso che avevamo cominciato nel 2012. Ne sono molto grata>.

 

Quant'è difficile trovare spazio oggi nella musica tricolore per chi musica come la sua?

<Quando fai una ricerca identitaria e molto personale non è semplice. Cerco di vivere tutto questo con la leggerezza del gioco, cosa che ho imparato da pochissimo a fare, ma che penso sia l'unico modo per mantenersi interi. E il fatto che sia difficile, non significa che sia impossibile. E comunque esistono le praterie, ma anche le valli e le gole... in qualche modo il mio fiume continua a scorrere, se non in pianura, sicuramente in alcuni bei canyon >.

 Cultura

comments powered by Disqus