Sanremo, la serata dei duetti fa decollare il Festival

Arrivano i «duetti» e Sanremo decolla in qualità (ma non in quantità). La serata di ieri ha visto la media di ascolti del festival ancora in calo rispetto alla scorsa edizione che era stata da record: in particolare, la serata duetti ha perso 5 punti di share. In lieve aumento, comunque, l’ascolto medio rispetto alla terza serata (che aveva fatto segnare 9,4 milioni).

La prima parte della quarta serata del festival (dalle 21.24 alle 23.39) ha ottenuto su Rai1 11 milioni 170 mila spettatori con il 45.5% di share, la seconda (dalle 23.43 alle 00.51) ha avuto 6 milioni 215 mila con il 48.6%. Nel 2018 la prima parte della serata duetti era stata seguita da 12 milioni 246 mila telespettatori pari al 49.1% di share, la seconda da 6 milioni 849 mila con il 57.3%.

Sono Motta e Nada ad aggiudicarsi il premio al «Miglior Duetto» del festival di Sanremo, con il brano «Dov’è l’Italia». Il riconoscimento è stato assegnato dalla Giuria d’Onore e consegnato dal presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. I 24 artisti hanno interpretato il brano in gara con amici e ospiti.

IL FILM DELLA SERATA - Claudio Baglioni, in insolito completo lurex con i revers della giacca bordati di raso nero, ha aperto la serata con la sua canzone Acqua dalla luna accompagnato da ballerini circensi e atmosfere lunari.

«Il nostro mestiere è regalare incanto, stupore, meraviglia al pubblico», dice Claudio Baglioni spiegando il senso della performance circense. «Ci saranno 56 artisti sul palco, un numero mai visto qui, che ci daranno contezza del loro talento, della loro arte, della loro passione», spiega il dittatore artistico prima di introdurre Virginia Raffaele, in abito monospalla che è tutto un luccichio, e Claudio Bisio con una delle sue giacche ormai proverbiali.

Arriva la star attesa: Ligabue - che torna all’Ariston dove emozionò nel 2014, al suo debutto assoluto al festival - si è prima prestato al gioco insieme a Bisio. Il superospite arriva all’Ariston con la superchitarra. «La seconda volta a Sanremo in 30 anni», dice lui, che viene annunciato da Claudio Bisio in un crescendo. Prima l’ingresso dalle quinte, poi dalla scala, poi dalla scala con una chitarra gigante, infine su un trono con un mantello rosso bordato di ermellino. Gag a parte, prima canta il suo ultimo singolo «Luci d’America» che anticipa l’album «Start», in uscita l’8 marzo, poi la sua hit «Urlando contro il cielo».

Ad inaugurare la maratona dei duetti sono Federica Carta e Shade che condividono «Senza farlo apposta» con Cristina D’Avena: il trio funziona (e Cristina schizza subito in testa alla tendenze su Twitter), il look un po’ meno.

Nada valorizza «Dov’è l’Italia» di Motta, Noemi dà forza a Irama e alla sua «La ragazza con il cuore di latta», brano di impatto anche grazie al coro gospel. Fiato sospeso per l’ingresso in scena di Patty Pravo, che interrompe per qualche secondo l’esecuzione di «Un po’ come la vita», in coppia con Briga, accompagnati al pianoforte da Giovanni Caccamo.

Si incrociano le strade del rock quando Enrico Ruggeri e Roy Paci salgono sul palco con i Negrita - alla batteria il trentino Cristiano Dallapellegrina, un grande - per «I Ragazzi stanno bene», per uno dei duetti più riusciti della serata.

Il violino (e i muscoli) di Alessandro Quarta sul palco con Il Volo per «Musica che resta», e il pubblico come sempre apprezza. «Avete spettinato l’Ariston - chiosa Virginia - anche Serena Dandini in prima fila». Con lei nella Giuria d’onore, presieduta da Mauro Pagani, anche Ferzan Ozpetek, Camila Raznovich, Claudia Pandolfi, Elena Sofia Ricci, Beppe Severgnini, Joe Bastianich.

Tony Hadley canta in italiano «Mi sento bene» con Arisa e le coreografie dei Kataklò. Serata ad alto tasso di danza: le etoile Eleonora Abbagnato e Friedemann Vogel accompagnano Francesco Renga che ha voluto sul palco anche il suo autore, Bungaro, per «Aspetto che torni». Il look stravagante contagia Gue Pequeno che si limita a un mini blitz nell’esibizione di Mahmood con «Soldi». Ghemon condivide le sue «Rose viola» con Diodato e Calibro 35. Fabrizio Moro torna all’Ariston a un anno dalla vittoria per accompagnare alla chitarra Ultimo nel brano «I tuoi particolar»i. La voce di Neri Marcorè contagia con inserti teatrali il brano di Nek, «Mi farò trovare pronto», mentre Beppe Fiorello canta «L’ultimo ostacolo» con Paola Turci.

Per fortuna a dare una scossa al ritmo della serata entrano i Boomdabash con Rocco Hunt e i piccoli Musici Cantori di Milano con «Per un milione», The Zen Circus con Brunori Sas («L’amore è una dittatura»). Duetti al femminile per Anna Tatangelo e Syria con «Le nostre anime di notte» e per Irene Grandi e Loredana Bertè che si scatenano in «Cosa ti aspetti da me» e meritano la standing ovation.

Le altre accoppiate della serata vedono Jack Savoretti con gli Ex-Otago, Paolo Jannacci e Massimo Ottoni con Enrico Nigiotti, Manuel Agnelli con Rancore e Daniele Silvestri, Biondo e Sergio Sylvestre con Einar, Ermal Meta con Simone Cristicchi, i Sottotono con Nino D’Angelo e Livio Cori e, in chiusura di serata, Morgan con Achille Lauro. Al miglior duetto votato dalla Giuria d’onore il premio speciale.

 

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