Vasco Rossi, 40 anni di carriera in un cofanetto

Un Vasco Rossi meno conosciuto torna alla luce dopo quarant’anni con un cofanetto speciale: si tratta dell’album di debutto «...ma cosa vuoi che sia una canzone...», in vendita dal 7 dicembre in un’edizione numerata che inaugura la serie Sony «R’Play edition 40th»: nel box l’LP in vinile, CD e cassetta, il 45 giri di «La nostra relazione» e un libro-intervista scritto da Marco Mangiarotti con immagini inedite.Disponibili anche una versione in CD con booklet di 32 pagine e l’LP in vinile. Il disco è stato rimasterizzato a 24 bit/192kHz partendo dai nastri analogici da Maurizio Biancani, che aveva curato le registrazioni originali e che produsse poi album come «Bollicine».

«Sony mi ha dato carta bianca - ha raccontato Biancani, parlando a Milano - Volevo trasportare quei suoni ai giorni nostri senza modificarli: l’ho trattato come si farebbe un restauro di un’opera d’arte, per far venire fuori i colori originali, senza pomparlo, mantenendo le sonorità di allora, secondo me bellissime, e così sono emersi certi echi e riverberi, e le frequenze quasi da bambino della voce di quel Vasco».

Un restauro è avvenuto anche per l’artwork di Luciano Tallarini, di cui non si sono reperite nè le pellicole nè il disegno originale, come ha spiegato il direttore creativo, Arturo Bertusi: «Vasco ha partecipato molto al progetto - ha aggiunto - Per le didascalie delle foto nel libro ha ricordato tutti i nomi, o ci ha trovato numeri di telefono di vecchi amici».

Il 14 dicembre sarà diffuso un video animato di “Jenny è pazza”, uno dei classici del disco con “Silvia” e “Tu che dormivi piano”. Ma il primo appuntamento su schermo sarà su Sky Arte: «...ma cosa vuoi che sia una canzone...» è infatti il primo disco a venir raccontato nella seconda edizione di «33 Giri-Italian Masters», in onda a partire dal 28 novembre su Sky Arte (e disponibile su Sky On Demand). Il documentario ha per protagonista lo stesso Vasco Rossi che, con Biancani e Gaetano Curreri (arrangiatore e musicista dell’album), rievoca aneddoti, ricostruisce il contesto in cui nacquero i brani e apre uno squarcio sulla genesi del disco e del mito del rocker emiliano.

Emerge ad esempio l’abilità chitarristica di Vasco, che in quel disco si occupò delle ritmiche e che di nuovo, davanti al mixer nel documentario, riprende ad arpeggiare la chitarra di allora per intonare alcune strofe.

I commenti dei protagonisti, oltre che di Stefano Senardi e Marco Mangiarotti, ricostruiscono le ascendenze musicali tra progressive, rock e cantautorato, e illustrano la poetica del Blasco di allora e di oggi, diretta e schietta eppure cinematografica. Il brano «Ambarabacciccicocco» offre uno spunto anche sulla coscienza del clima politico del ‘77 bolognese: «Prendevo un pò in giro un certo cantautorato impegnato - ricorda Vasco nella puntata - Perchè secondo me la provocazione tiene sveglia la coscienza».

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