Il jazz di Paolo Fresu al rifugio Roda de Vael

di Fabio De Santi

È uno degli eventi più attesi di questa edizione di «I Suoni delle Dolomiti» quello che ha come protagonisti uno dei fuoriclasse del jazz come Paolo Fresu e la Musega de Poza , banda musicale della Val di Fassa. Quello proposto domani alle 12 al rifugio Roda de Vael in Val di Fassa è infatti uno dei progetti speciali che sono un unicum per i Suoni e che in questo caso intrecciano due realtà assai lontane fra loro come quella del grande trombettista sardo e una formazione che è fra le più belle espressioni della tradizione musicale fassana.

Al loro fianco anche uno strumentista e compositore quale Marco Somadossi , docente della cattedra di Composizione e Strumentazione per Orchestra di Fiati del Conservatorio «Jacopo Tomadini» di Udine, che curerà la direzione artistica di un progetto che vuole riscoprire la tradizione con uno sguardo contemporaneo attingendo a tutti i suoni della montagna e rielaborandoli.

«Le tradizioni vivono e si modificano - spiegano gli ideatori di questo progetto - perché i suoni sono anche quelli del vento e delle fronde e perché anche la musica, come la lingua, vive nel tempo e negli uomini che sono sempre diversi. Così marce, atmosfere popolari e montane, suoni quotidiani di infanzia e natura, feste e balli, richiami con il corno delle Alpi, si alternano a sonorità più pensose e sospese e persino tragiche - basti pensare all’immenso patrimonio di canti, melodie e memorie risalenti alla Grande Guerra - e giocano con pareti e riverberi echeggiando nell’aria».

Quello che prenderà forma sarà dunque un significativo esempio di come tradizione popolare, scena internazionale e musica «ufficiale» possono rompere gli argini e arricchirsi reciprocamente aprendo strade nuove come accadrà anche con la nuova composizione creata appositamente per l’evento dal compositore salernitano Cosimo Taurisano . Quello di Paolo Fresu è un ritorno ai «Suoni», dove si è esibito negli anni passati sia con la tromba che con il flicorno. Tanta la curiosità di ascoltarlo al fianco della formazione diretta da Giancarlo Dorich , che da sempre affianca alla proposta di un repertorio tradizionale anche uno spirito più contemporaneo e sperimentale che interpreta tradizione e territorio in modo nuovo. Ricordiamo come, in caso di maltempo, il concerto verrà recuperato alle ore 17.30 al Teatro Navalge di Moena con distribuzione dei biglietti per l’ingresso, fino ad esaurimento posti, dalle ore 15.30. 

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