L'estetica dei colori nei secoli Falcinelli e «Cromorama»

Singolare e bella iniziativa alla Libreria Arcadia di Rovereto che ha deciso di allestire una rassegna dedicata al libri presentati al Salone di Torino che ha aperto i battenti ieri sera. Sarà presentato ogni giorno un autore. Si comincia sabato con un libro e un ospite di grandissima caratura, fra i più apprezzati dai lettori: Riccardo Falcinelli , che ha pubblicato un libro notevole sui colori, Cromorama.

L'appuntamento è domani alla libreria Arcadia, in via Fontana 16, alle ore 19.

Perché le matite gialle vendono più delle altre? Perché Flaubert veste di blu Emma Bovary? Perché nei dipinti di Mondrian il verde non c'è mai? E perché invece Hitchcock lo usa in abbondanza? Riccardo Falcinelli è uno dei più apprezzati visual designer italiani ed ha ideato e progettato libri e collane per molti editori: dalla Einaudi Stile Libero alla Minimum Fax. Il suo libro parla del colore, del suo uso, della sua percezione nel tempo.

Come lo stesso autore suggerisce, «non è un saggio storico, ma un racconto in cui alcuni fatti storici circoscritti sono usati come un liquido di contrasto per far emergere le tipicità del mondo contemporaneo». Falcinelli mette insieme opere d'arte, frutti, oggetti di uso comune e li unisce con interessanti disamine storiche e altrettanti aneddoti, che fanno di «Cromorama » un racconto bellissimo e in grado di raccontare le variazioni estetiche nei secoli.

Falcinelli ha dichiarato che voleva «scrivere un libro che spieghi come funziona il colore mettendo insieme le grandi opere d'arte e le cose banali che abbiamo intorno tutti i giorni». Partendo proprio dal colore, Falcinelli offre anche un'analisi della società attuale, nella quale la produzione di oggetti punta ad una standardizzazione, un'uniformità che sta mutando anche la percezione delle cose nel consumatore: «In realtà noi abbiamo introiettato lo statuto di questi oggetti di somigliarsi fra loro e siamo inclini a preferire sempre quello più uguale agli altri. Pretendendo la serie e non l'eccezione, vogliamo comprare non il singolo oggetto ma la sua idea».

Anche la percezione del colore è variata, e varierà, nel tempo. Un esempio: nel medioevo il blu veniva considerato un colore caldo, il giallo un colore freddo perché associato ad un metallo. Nonostante ciò, il colore è necessariamente, ancora oggi, un affare culturale e interpretativo.

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