Brad Pitt produce film su Weinstein

Come "Spotlight" o "Tutti gli Uomini del Presidente": l'inchiesta giornalistica del New York Times sulle accuse a Harvey Weinstein potrebbe diventare un film papabile per gli Oscar. Sul progetto, che ancora non ha ancora un titolo, ha messo il cappello Plan B, la casa di produzione che fa capo a Brad Pitt. Al centro del film il lavoro delle giornaliste Jodi Kantor e Megan Twhohey, che hanno ricevuto intimidazioni e minacce nel corso dell'indagine sugli abusi sessuali perpetrati da una delle figure piu' influenti nel mondo del cinema. Grazie alle inchieste condotte indipendentemente su Weinstein, il New York Times e il New Yorker hanno vinto un Pulitzer. Con Plan B di Pitt, che ha sostenuto finanziariamente un altro film premiato agli Academy Awards, "12 Years a Slave", ha aderito all'iniziativa Annapurna Pictures, la cui fondatrice, Megan Ellison, viene considerata la prossima Weinstein.

Megan, la 32enne figlia di Larry Ellison di Oracle, ha prodotto, tra l'altro, "Zero Dark Thirty" (2012), "Her" (2013), "American Hustle" (2013) e "IL filo nascosto" (2017), tutti film candidati all'ambita statuetta degli Oscar. Brad e Megan hanno acquistato i diritti sulla storia dalle due giornaliste e dal New York Times,scrive oggi l'Hollywood Reporter. Il film, spiega il giornale specializzato sul mondo dell'entertainment, non sara' un affondo sulle malefatte di Weinstein, quanto piuttosto una celebrazione del coraggio del grande giornalismo investigativo a dispetto delle pressioni e in alcuni casi le minacce da parte di importante personaggi di Hollywood per nascondere sotto il tappeto aggressioni e stupri attribuiti all'ex boss di Miramax. Il caso Weinstein, da cui e' scaturito il movimento #MeToo che ha travolto cineasti, attori, capitani di industria e ha lambito il mondo della politica arrivando alle porte della Casa Bianca, in questo senso il film sara' in linea sia con "Spotlight", sull'inchiesta del Boston Globe che ha smascherato anni di abusi sessuali dei preti della diocesi di Boston, e l'iconico "Tutti gli Uomini del Presidente" sul Washington Post e il caso Watergate.

La societa' di produzione Anonymous Content, che ha prodotto "Spotlight", ha rappresentato il New York Times nel negoziati ma non sara coinvolta nel progetto, scrive l'Hollywood Reporter. La prima puntata dell'inchiesta del Times su Weinstein e' apparsa il 5 ottobre, seguita dalla settimana dopo dalle interviste sul New Yorker di Ronan Farrow, il figlio biologico di Mia farrow e Woody Allen, a una decina di donne tra cui Asia Argento, decise a uscire allo scoperto contro Weinstein. Immediato l'impatto: Weinstein fu licenziato dalla sua societa', successivamente finita in bancarotta, e messo alla porta dall'Academy of Motion Picture Arts.

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