Dolce e malinconica Levante, sabato in concerto a Trento

di Fabio De Santi

Il nome di Levante ha segnato la canzone al femminile italiana dello scorso anno. Claudia Lagona , in arte Levante, ha pubblicato un disco particolarmente ispirato come Nel caos di stanze stupefacenti ed è stata anche protagonista nel ruolo di giudice dell'ultima edizione di X Factor. Anche per questo si attende con curiosità il suo approdo a Trento dove, sabato all'Auditorium S. Chiara alle ore 21 , porterà lo show del suo Caos in teatro tour 2018 . Si tratta di un tour con concerti nei principali teatri italiani e i brani dell'artista avranno arrangiamenti del tutto inediti come ci racconta la cantautrice siciliana in questa intervista. 

Claudia, parlaci delle forme sonore di questo tour che ti porta a Trento.
Si ritorna alla fase embrionale della musica. Abbiamo asciugato ogni suono sintetico e ridato spazio alla dimensione organica, l'uomo e lo strumento. Ognuno con il suo, ognuno con i suoi. È un concerto corale, in cui ho voluto coinvolgere le voci di quasi tutti i musicisti sul palco. Abbiamo spogliato la scaletta della sua muscolarità e reso i brani più dolci, senza perdere intensità. Sul palco oltre ai soliti cinque elementi si sono aggiunti violino e violoncello. 
Per quanto riguarda la scaletta su cosa punterai?
La scaletta è ricca di brani che non cantavo da tempo e mi inorgoglisce molto aver avuto la possibilità di riportare sul palco un mondo malinconico che mi è sempre appartenuto ma che negli ultimi anni ho dovuto un po' mettere da parte per via della velocità richiesta dallo spettacolo nei club. In teatro non esiste la velocità, il tempo è scandito dalla necessità, dai cambi di scena, dai respiri, dagli applausi? il tempo non esiste in teatro. Esiste la magia e la magia non conosce tempo.
Come sono andate le cose con il tuo «Caos in Europa tour»?
Abbiamo ribaltato i palchi su cui siamo saliti. Quella sì che era una scaletta rock'n'roll. Sono state sei tappe strepitose, gremite di persone, tantissima gente entusiasta e partecipe. È stato un riscaldamento necessario per la fase successiva, quella silenziosa e delicata del teatro.


Sei contenta dell'accoglienza avuta con «Nel caos di stanze stupefacenti», era un disco molto ispirato?
Sono felicissima. Sono così contenta di aver scritto questo disco da averne quasi paura? il quarto dovrà superare le aspettative di molti, anche le mie. E sapete come ne esco? Fregandomene? è così che faccio le cose belle.
Nel brano «Gesù Cristo sono io» affronti il tema della violenza sulle donne: pensi si possa risolvere questa spirale di violenza?
Si deve risolvere. Le donne non si toccano, nessun essere umano si tocca. Per cambiare le cose però è bene che le donne cambino se stesse. Non accettare degli atteggiamenti maschilisti, dai gesti più piccoli come dire "ti comporti come una femminuccia" fino a quelli più gravi come rimanere in silenzio dinanzi ad un'aggressione, ad uno schiaffo o ad uno spintone? un qualsiasi gesto di violenza, psicologico o fisico, che leda la nostra dignità. Cambiare il modo di guardare il mondo, dimenticare i retaggi culturali che ancora oggi fanno ombra sugli atteggiamenti di molti. Una donna può e deve comportarsi con la stessa libertà con cui si comporta un uomo, senza dover subire il giudizio di nessuno. Iniziamo dai piccoli gesti.
Come hai vissuto l'esperienza di X Factor?
Mi sono divertita molto ed è stata una grande scuola. Ho di certo un curriculum più ricco oggi e la tv mi spaventa meno di qualche anno fa.
Al di la di quello che è stato: pensi davvero che i talent televisivi possano essere utili a chi vuole emergere o sono esperienze effimere?
Lo avete visto con i vostri occhi, i talent sono comunque un trampolino di lancio? poi dipende tutto dal tuffatore.
Da dove l'urgenza di scrivere un libro come "Se non ti vedo non esisti" e stai pensando ad un nuovo romanzo?
Mi sono sempre descritta come un'autrice che canta? le parole sono il mio amore più grande e il desiderio di scrivere un romanzo l'ho sempre avuto, sin da piccola. "Se non ti vedo non esisto" era un romanzo necessario e una bella prova di scrittura per me che non mi sono mai spinta oltre strofe e ritornelli (al di là delle lunghissime pagine di diario). Mi ha dato grandissime soddisfazioni questo libro e sto già lavorando ad una nuova storia.

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