Al S.Chiara il South Carolina Mass Choir: «Il gospel è vita»

di Fabio De Santi

Il South Carolina Mass Choir è nato sul finire degli anni '90 per dare spazio ai molti giovani appassionati di gospel che cercano un'occasione per esprimere il proprio talento ed anche una possibile carriera nel mondo della musica gospel, soul e r&b. Da allora questa formazione ha conquistato il pubblico internazionale proponendo i grandi inni della tradizione gospel accanto agli spirituals che affondano le loro radici nel cuore dell'America nera. Un viaggio che porterà il South Carolina Mass Choir a Trento nel concerto di giovedì 21 dicembre all'Auditorium di Trento . Del South Carolina Mass Choir abbiamo parlato con Michael Brown direttore e artefice della corale statunitense.

Iniziamo dalla vostra storia: come è nato il South Carolina Mass Choir?

Il nostro coro si è formato alcuni anni fa dall'unione di alcuni fra i migliori cantanti e musicisti di questo genere della nostra terra, il Sud Carolina.

Qual è la caratteristica principale del vostro coro?

Direi che le nostre principali caratteristiche sono la versatilità e l'energia che mettiamo nelle nostre interpretazioni e nella musica che facciamo. Possiamo prendere un vecchio spiritual e farne un funky gospel che sprigioni energia ed «elettrifichi» il pubblico.

Cosa proponete nei vostri concerti?

I nostri spettacoli sono come la vita, momenti più tranquilli e altri più vivaci e gioiosi, ma ogni momento è sempre pieno di vitalità. Alcune canzoni faranno ballare ed urlare la gente di Trento mentre altre ti faranno versare lacrime di gioia e felicità.

Gospel e spiritual affondano le loro radici nell'America nera: quale importanza hanno per voi le tradizioni afroamericane?

La cultura afro-americana è estremamente importante per la vita e il sound della musica gospel. Molti degli spiritual sono stati scritti e ispirati da reali esperienze di vita e il dolore che afro-americani hanno vissuto durante il periodo della schiavitù. La mia bisnonna, nata nel 1891, era africana e indiana. Mi ha insegnato molte canzoni, la sua ricchezza culturale e tutto quello che aveva imparato.

Se mi è concessa una domanda sul vostro presidente Donald Trump che il mondo guarda con grande preoccupazione: qual è il suo parere a questo proposito?

È una domanda lecita: dico che non sono uno che appoggia Trump, non sono assolutamente d'accordo con la sua politica e con le sue affermazioni.

Legandomi a questo: come mai nel 2017 negli Stati Uniti non si sono ancora superate le differenze fra bianchi e neri con un razzismo che attraversa molti strati della popolazione?

La questione del razzismo è nata dal vantaggio economico prodotto dalla schiavitù. È tutta una questione di soldi, potere e classismo. Tutti noi sanguiniamo con sangue dello stesso colore e siamo stati creati tutti uguali. Non penso oggi si debba aggiungere altro.

Qual è il suo rapporto con l'Italia?

Amo l'Italia, la sua cultura, la gente, i bei palazzi, le cattedrali e il grande cibo! Mi ricorda molto casa mia, la mia città, Charleston.

Il sogno nel cassetto per il futuro del South Carolina Mass Choir?

L'augurio è quello di continuare con successo il nostro tour attorno al mondo condividendo il nostro messaggio di speranza attraverso Gesù, l'amore, la pace. Tutto questo con la fonte di ispirazione più potente che abbiamo, capace di trascendere le barriere linguistiche e culturali: la musica.

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