Diana, nome vietato dalla regina novantenne

Nel libro «Diana e la regina» il racconto dei destini incrociati delle due donne che non si sono amate. Oggi il nome della defunta ex moglie di Carlo non può essere pronunciato davanti a Sua maestà

La regina ha compiuto in questi giorni 90 anni e tra qualche mese ricorre il 19° anniversario della morte della principessa dei cuori, Diana Spencer. Suocera e nuora, due donne diverse ma indissolubilmente legate dalla storia che per 16 anni ha incrociato i loro destini, scatenando tra loro un profondo conflitto le cui ragioni più vere, Luisa Ciuni e Elena Mora, giornaliste e scrittrici, cercano di analizzare nel libro uscito in questi giorni «Diana e la Regina» (Cairo Editore, 251 pagine).

Per non fermarsi al paradigma della vecchia signora legata alla tradizione e della giovane nuora pop, le autrici ripercorrono la storia di Elisabetta da ventenne, l’età che aveva Diana quando entrò a corte, mettendo quindi a confronto le due donne «coetanee» e i loro diversi atteggiamenti.

Dal giorno delle nozze - Elisabetta radiosa e innamorata, mentre Diana si sentiva «un agnello condotto al massacro», l’abito di Elisabetta elegante, pacato, sobrio, quello di Diana una gigantesca torta di panna - ai primi anni del matrimonio (Elisabetta non ancora regina e già consapevole del suo ruolo, Diana, già bulica e stufa dopo due mesi dal sì), al diverso modo di intendere il ruolo di madre.

Poi gli anni degli scandali, il divorzio tra Diana e Carlo (e le manovre di Elisabetta per pilotarlo in un certo modo), la morte della principessa. Ma, scrivono le due autrici, l’inimicizia sembra sopravvivere anche dopo la morte se è vero che dal 1997 il nome di Diana non può più essere pronunciato da nessuno davanti la sovrana.

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