«Social Film», torna la rassegna del documentario civile

di Fabio De Santi

Entrare nel cuore di Gaza e scoprire come si vive, cosa fanno gli abitanti, cosa potrebbe succedere se la calotta polare si scongela, oppure farsi raccontare la storia di quattro ragazzi cresciuti a Napoli. Sono questi alcuni degli spunti che arrivano dalle cinque proiezioni della rassegna «Social Film» proposte al teatro Cuminetti, organizzata dal centro Santa Chiara e curata da Stefano Giordano. 

Si tratta dell'undicesima edizione di una rassegna rivolta agli appassionati di un genere cinematografico come il docufilm che fatica a trovare spazio nella programmazione commerciale. «L'obiettivo - evidenzia Giordano - è quello di continuare attraverso la visione di pellicole di qualità, un percorso di riflessione che punta a dare documentate risposte ad una serie di domande che attengono alla storia, ai rapporti fra i popoli e fra le persone, alla conservazione della natura».

Si inizia giovedì 26 alle 21 ed un biglietto dal costo di 2 euro, con il film "Striplife - A Day in Gaza" (foto) di Nicola Grignani, Alberto Mussolini, che sarà presente in sala, Luca Scaffidi, Valeria Testagrossa e Andrea Zimbelli. Cinque registi per un documentario collettivo che racconta una giornata come tante nelle striscia di Gaza.

Giovedì 5 verrà proposto "Everyday Rebellion" in cui i fratelli Arash e Arman Irahi seguono in ogni angolo del mondo gli attivisti e le loro ribellioni quotidiane per salvaguardare la giustizia, i diritti umani e la democrazia mentre il 12 marzo in cartellone "Chasing Ice" con la storia di una spedizione che inizia a raccogliere immagini a testimonianza dello scioglimento dei ghiacci.

"Le cose belle" di Agostino Ferrente e Giovanni Piperno, il 19 marzo, racconta la storia di quattro ragazzi napoletani che non si arrendono, nonostante la disillusione mentre "Concerning Violence" di Göran Olsson, il 26 marzo, getterà uno sguardo sulle rivolte e sui processi di decolonizzazione africana negli anni '60 e '70 e le attuali forme di neocolonialismo, ancora vive.

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