Scuola trentina, il nuovo sistema per recuperare le carenze formative: ecco come funzionerà
Nel passaggio dal primo al secondo anno e dal terzo al quarto anno, il sistema rimarrà quello attuale: in caso di carenze formative, il voto che comparirà in pagella sarà un 6 con un asterisco, che indica la lacuna da colmare. La novità riguarda il passaggio dal secondo al terzo anno e dal quarto al quinto anno
TRENTO. Un nuovo sistema di recupero delle carenze formative nelle scuole secondarie di secondo grado. È quanto è stato annunciato dall'assessora all'istruzione della Provincia di Trento Francesca Gerosa, che in conferenza stampa ha presentato il disegno di legge "Riforma del sistema di valutazione del secondo ciclo", approvato in Giunta provinciale venerdì scorso.
Se ad inizio 2026 il Consiglio provinciale darà il via libera al testo, il nuovo sistema entrerà in vigore a partire dall'anno scolastico 2026/2027 per gli studenti delle classi prime. Nel passaggio dal primo al secondo anno e dal terzo al quarto anno, il sistema rimarrà quello attuale: in caso di carenze formative, il voto che comparirà in pagella sarà un 6 con un asterisco, che indica la lacuna da colmare.
La novità riguarda il passaggio dal secondo al terzo anno e dal quarto al quinto anno, dove "ci dovrà essere un recupero pieno delle difficoltà", ha spiegato in conferenza stampa il sovrintendente scolastico della Provincia Giuseppe Rizza. Il recupero dovrà avvenire entro fine agosto attraverso prove o test decisi dalle scuole.
"Si riconosce l'autonomia del consiglio di classe, che valuterà il grado e la completezza del recupero, e deciderà se ammettere o meno lo studente all'anno successivo", ha aggiunto Rizza. All'interno del ddl è inserita anche un'altra novità: la valutazione delle capacità relazionali, che incideranno sul giudizio finale al pari delle discipline curricolari. Insufficienze gravi e reiterate nelle capacità relazionali potranno portare alla non ammissione alla classe successiva o all'esame di Stato. Per questa nuova "materia", il recupero avverrà tramite la partecipazione, ad esempio, a progetti educativi e civici.
Nel nuovo ddl viene indicata anche un'armonizzazione al sistema nazionale: "Con un'insufficienza nel voto in condotta, non ci sarà ammissione all'esame di Stato. E con un voto pari a 6, lo studente dovrà invece presentare alla commissione un elaborato critico", ha spiegato Rizza.
"Il nostro è un sistema che non punisce, ma che recupera", ha precisato l'assessora provinciale all'istruzione Francesca Gerosa, la quale ha anche annunciato che partirà a breve un "iter di confronto sul testo del ddl con il Consiglio del sistema educativo provinciale, con la Commissione consiliare competente, con i dirigenti scolastici, con la Consulta dei genitori e con la Consulta degli studenti".
Secondo la fotografia provinciale, tra il 2014 e il 2023 la percentuale media di studenti con carenze si attestava al 30%. Solo il 50% degli studenti ha passato il primo anno senza carenze o bocciature. Dai dati presentati, emerge anche come le carenze siano più elevate nei licei scientifici, soprattutto nell'asse dei linguaggi (35%) e nelle materie scientifiche-tecnologiche (23%).