L’indagine

Evaso dal tribunale: ecco come aveva preparato la sua fuga

Albdelbasset Raihan è ancora latitante: aveva cambiato il colore dei capelli e il giorno precedente si era tagliato la barba. Aveva una sola manetta perché su un braccio aveva un tutore.  Fingendo un malore nel parcheggio dell’ex carcere di via Pilati, ha scavalcato una recinzione metallica per poi dileguarsi dal parcheggio a pagamento adiacente

LA FUGA Simula un malore

TRENTO. È ancora in fuga Albdelbasset Raihani, il detenuto di origini marocchine evaso martedì pomeriggio dopo essere apparso per l'interrogatorio davanti al giudice Borrelli in Tribunale a Trento. Era detenuto da giugno con l'accusa di violenza sessuale nei confronti di una ragazza che conosceva e con la quale aveva intrattenuto in precedenza una breve relazione. Stando ai particolari emersi dopo la fuga sembrerebbe che il ragazzo avesse pianificato la sua evasione.

Probabilmente nel suo primo trasferimento per la convalida dal carcere al tribunale dopo l'arresto aveva studiato percorso e via di fuga. Prima cosa ha cambiato il suo aspetto fisico. Chi lo ha visto martedì e ha confrontato il suo aspetto fisico con la foto dell'arresto dice che è irriconoscibile. I capelli ora sono biondi e prima dell'interrogatorio si era completamente rasato la barba. Davanti al giudice si è presentato poi con un tutore al braccio e quindi con una sola manetta.Il fatto è accaduto al termine del colloquio con il giudice, mentre gli agenti della polizia penitenziaria - che come di consueto avevano parcheggiato il mezzo nel parcheggio dell'ex carcere - lo stavano facendo salire sul furgone.

È stato a quel punto che l'uomo ha simulato un malore. Mentre gli agenti si preoccupavano di chiamare i soccorsi, lui ne ha approfittato per fuggire. Il parcheggio dell'ex carcere di Trento con ingresso da via Pilati è separato dal nuovo parcheggio a pagamento, sempre con ingresso dalla stessa via, solo da una recinzione metallica alta poco più di due metri. Evidentemente il detenuto l'aveva notata nella prima visita o forse martedì al suo arrivo. Fatto sta che si è diretto di corsa verso questa, l'ha agilmente superata per poi dileguarsi tra le auto e il traffico. Sul posto sono state subito chiamate pattuglie di carabinieri, polizia e guardia di finanza. In prima battuta, le ricerche sono state avviate sull'intero territorio della provincia, come comunicato in una nota ufficiale, per poi essere estese anche nelle Regioni limitrofe, con tanto di controlli serrati a bordo dei treni.

Mezzo di trasporto su cui non si esclude che la persona possa aver viaggiato. «Al momento della fuga - scrive la Questura - indossava una camicia bianca con una bandiera tricolore sul lato sinistro, jeans chiari e scarpe da ginnastica, è altro circa 180 centimetri». Per i sindacati di polizia penitenziaria. «L'ennesima fuga di un ristretto certifica ancora una volta, il fallimento complessivo delle politiche carcerarie attuate dal ministero della Giustizia e dal Governo», dichiara Gennarino De Fazio, segretario Generale della Uilpa polizia penitenziaria. «Con 63.245 detenuti, 16.625 oltre i posti disponibili, e più di 20mila agenti mancanti al fabbisogno delle carceri, anche per impieghi soprannumerari in uffici ministeriali e sedi extrapenitenziari, gli operatori sono sottoposti a una sorta di stress test continuo, stremati nelle forze e mortificati nel morale».

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