Sicurezza

Esercito in città, Alleanza Verdi e Sinistra si oppone: “No ad una Trento militarizzata, serve altro”

A dare l'ok per l'impiego di militari per l'operazione Strade sicure, su richiesta del sindaco Ianeselli, era stato il Commissariato del governo, soltanto pochi giorni fa. L'iniziativa è stata invece ben accolta dalla capogruppo di Fratelli d'Italia in consiglio comunale, Ilaria Goio.

TRENTO. Il via libera all'esercito per la sicurezza in città continua a far discutere, fra applausi e mal di pancia. A dare l'ok per l'impiego di militari per l'operazione Strade sicure, su richiesta del sindaco Ianeselli, era stato il Commissariato del governo, soltanto pochi giorni fa. «Si avvicina l'ipotesi che le nostre strade e piazze possano essere presidiate da militari armati - dichiarano le rappresentanti di Avs, la consigliera provinciale Lucia Coppola e la consigliera comunale Renata Attolini in una nota - sebbene gli stessi prefetti che hanno preceduto Fusiello, avessero smentito l'aumento dei reati, a fronte di un aumento della percezione di insicurezza e localizzato il rischio nelle zone meno illuminate, nei quartieri più nuovi, nelle zone dove vige un certo disordine».

No dunque ad una «Trento militarizzata, soprattutto ora che la guerra globale incombe sulle nostre teste». Per le consigliere, la presenza dell'esercito armato in città è «evocazione della guerra che ci attanaglia e toglie speranza alla quotidianità».

A detta loro servirebbero politiche ben diverse: «Significa assumersi la responsabilità di interventi sul tessuto urbano che sappiano conciliare esigenze diverse, dare sicurezza ai cittadini e riqualificare zone degradate, operando sulla fiscalità per gli esercizi commerciali e sulla concessione di spazi pubblici per aree di socializzazione; incentivando servizi di trasporto pubblico notturni sicuri, presidi sociali di quartiere, servizi di strada, centri di ascolto e di aiuto per le vittime di violenza e di reati; ripopolando con iniziative culturali ed inclusive le zone più difficili della città, il tutto in coordinamento con le forze dell'ordine già operanti sul territorio».

L'iniziativa è stata invece ben accolta dalla capogruppo di Fratelli d'Italia in consiglio comunale, Ilaria Goio. «Soddisfazione per la decisione del sindaco che finalmente dà seguito alla necessità di affrontare con determinazione le criticità legate alla sicurezza. La situazione attuale si differenzia significativamente dal passato, esigendo interventi straordinari per tutelare la qualità della vita che l'ha sempre contraddistinta. In quest'ottica, l'esercito sarà un supporto indispensabile per presidiare le zone più colpite da degrado e illegalità, integrando il prezioso lavoro delle forze dell'ordine, a cui va il sentito ringraziamento della comunità trentina».

Da parte del partito di Giorgia Meloni, c'è consapevolezza che la presebnza di militari «non risolverà istantaneamente ogni problema, ma invierà un segnale forte e chiaro: per i cittadini, che potranno ritrovare fiducia e serenità, e per chi, delinquendo, ha preso il sopravvento in alcune piazze e aree urbane». Arriva però anche la frecciata. «Riteniamo che il ritardo nell'intervenire, ma anche nel riconoscere tempestivamente l'entità del problema abbia contribuito ad aggravare la situazione. Sebbene il sindaco sostenga che l'esercito sia un ausilio per le Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026, il Comune resta inattivo e continua ad ignorare le proposte di Fratelli d'Italia per valorizzarne l'impatto».

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