Lavoro e rischio caldo, Cgil e Uil contro la Provincia: "Ha solo inviato un messaggio"
I due sindacali sottolineano che serve un'ordinanza simile a quelle delle altre Regioni, per sospendere le attività nelle fasce termiche pericolose per gli operai. "Ricordiamo all'assessore Spinelli, al direttore Ance Garbari e al presidente degli Artigiani De Zordo che il fondovalle trentino ha temperature equiparabili a quelle della pianura Padana e la maggior parte dei cantieri si trova a quote basse o nelle città"
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TRENTO - "L'ordinanza che immaginiamo noi è simile a quella emessa da ormai quasi tutte le Regioni dello stivale. Facendo una battuta persino il Molise, che notoriamente non esiste, ha emesso una ordinanza più che apprezzabile. Il lavoro si sospende nelle ore più calde al superamento di quanto previsto dalle circolari Inps e solo nelle zone a rischio bollino rosso. Quindi in Trentino non serve a nulla tirare in ballo la val di Pejo".
Così, in una nota, i segretari di Fillea Cgil, Giampaolo Mastrogiuseppe, e di Feneal Uil, Matteo Salvetti, intervengono sulla mancata introduzione di una specifica ordinanza sul rischio caldo sui luoghi di lavoro in Trentino.
La Provincia autonoma, infatti, si è limitata ad inviare un messaggio ad associazioni di categoria e sindacati condividendo il documento sulle misure di prevenzione contenute nelle Linee di indirizzo sul tema approvate il 19 giugno 2025 dalla Conferenza Stato Regioni e Province autonome.
"All'assessore Spinelli vorremmo ricordare che il fondovalle trentino ha temperature in tutto e per tutto equiparabili - se non addirittura maggiori - a quelle della pianura Padana e non servirebbe nemmeno puntualizzare che non tutti i cantieri si trovano alle 'alte quote' ricordate dal direttore Ance.
È, invece, vero il contrario: la maggior parte dei cantieri in Trentino si trova alle quote basse e nelle città, dove la sensazione di caldo è addirittura accentuata dal fenomeno della cosiddetta "isola di calore".
Invitiamo quindi anche il direttore Ance Garbari e il presidente degli Artigiani De Zordo a consultare meglio le statistiche relative al clima Trentino, facilmente consultabili online (meteotrentino)", scrivono i segretari.
I sindacalisti sottolineano come "basterebbe verificare la fondatezza di tutte le altre ordinanze, senza andare lontano quella della Regione Veneto, le quali chiariscono che il divieto dell'attività dalle 12.30 alle 16 sarebbe attivo solo se si raggiungessero valori termici e di irraggiamento pericolosi, come specificato nel sito Worklimate dell'Inail".