TRENTO - Anche il celebre programma tv di Raitre "Chi l'ha visto?" si è occupato nuovamente, nella puntata di ieri sera, del "giallo" di Cavareno, cioè della morte del falegname 41enne Artur Karaboja, il 31 luglio 2016, che fu rubricata come suicidio.

Un lungo reportage di Giusepe Pizzo ha ricostruito l'intera vicenda, ha riproposto la testimonianza della sorella dell'uomo che ha contribuito a fare luce sulla situazione che viveva l'uomo all'epoca, con la compagna e due figli.

Un amico ricorda di aver incontrato Artur la mattina stessa di quel tragico 31 luglio e spiega che il suo umore era «normale come tutti i giorni, normalissimo». Sentito anche un altro conoscente, che ha parlato di una crisi di coppia vissuta all'epoca.

La sorella Hajrije rievoca poi i minuti drammatici di quel 31 luglio 2016 e riferisce quanto spiegato dalla compagna, che aveva trovato l'uomo esanime in casa.

Il reportage ricorda il primo responso medico che indicava il probabile suicidio, una ipotesi che fu accolta senza ritenere di procedere con l'autopsia.

Fino alla nuova inchiesta in corso ora sull'ipotesi di omicidio volontario a carico di ignoti. Il gip ha disposto diversi accertamenti, come ha ricordato anche ieri in tv l'avvocata della famiglia Silvia Mestorini, sottolineando il ritardo della svolta investigativa in atto.

«Artur Karaboja è stato ucciso? La procura di Trento ha riaperto le indagini sulla morte del falegname trovato impiccato nella mansarda di casa sua a Cavareno, archiviata come suicidio. L’ipotesi ora è di omicidio a carico di ignoti. Qualcuno ha informazioni utili alle indagini?», si legge sulle pagine social del programma condotto da Federica Sciarelli.

Ora si attende l'esito del lavoro degli inquirenti.