Musica

Niccolò Fabi ringrazia il carabiniere trentino: «Da lui la gratificazione più bella della mia vita»

Il cantante, dopo il concerto a Vermiglio, ha raccontato sui social uno splendido aneddoto

TRENTO. È stato un carabiniere trentino a dare a Niccolò Fabi «la gratificazione più alta e significativa che potessi ricevere nella vita». A raccontare la bellissima storia è lo stesso cantante, reduce dal concerto di sabato a Vermiglio (località Palù), dove ha presentato in anteprima il suo nuovo album "Libertà negli occhi", nato proprio in val di Sole.

A distanza di un paio di giorni dall'evento, Fabi ha raccontato sui propri profili social l'aneddoto: «Pochi minuti dopo l'ultima nota di "Costruire", che concludeva il concerto ha iniziato a grandinare, intensamente, molto intensamente. Mentre eravamo al riparo sotto un gazebo insieme agli strumenti, mi sono trovato accanto a un carabiniere, anche lui in fuga dal temporale».Il carabiniere trentino, trovatosi per caso in quella situazione fianco a fianco col cantante, gli parla.

E Fabi ripercorre quel bellissimo dialogo: «Mi ha guardato con uno sguardo severo ma intenso e mi ha detto: "la bellezza della musica è soggettiva, l'educazione e la gentilezza del pubblico quella no, quella è oggettiva. Io sono anni che faccio servizio d'ordine a questo tipo di concerti e amo profondamente la montagna. Non ho mai visto 2000 persone lasciare l'area di un concerto così pulita, uguale a come l'hanno trovata e comportarsi così civilmente sempre, con uno sorriso. Io non la conosco ma suppongo che il pubblico assomigli sempre all'artista. Allora, per questo motivo, voglio farle davvero i complimenti"».

Un discorso che colpisce il cantante: «Questa persona di cui non conosco neanche il nome, mi ha regalato forse inconsapevolmente la gratificazione più alta e significativa che potessi ricevere nella vita». Fabi conclude il suo post: «Il linguaggio dell'arte e degli artisti ha sempre delle conseguenze sociali e politiche. Noi che abbiamo il privilegio di utilizzarlo non dovremmo mai dimenticarcelo. Per questo e per tanto altro su cui per ora sorvolo ringrazio di cuore tutti quelli che c'erano su quel prato. Tutti. In un modo o in un altro».

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