Fontanari (ristoratori del Trentino): «Serve una legge forte contro le recensioni false»
Il rappresentante di categoria di Confcommercio e Fipe si augura che venga approvato il ddl incardinato al Senato, che prevede misure concrete: dalla limitazione temporale per la pubblicazione delle recensioni, alla necessità di verificarne l'autenticità, fino al diritto per le imprese recensite di replicare e chiedere la rimozione di commenti ingannevoli o superati
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TRENTO - «Serve una normativa chiara che tuteli sia i consumatori che gli esercenti, promuovendo una concorrenza basata sul merito e non sulla manipolazione delle opinioni con recensioni false». Lo dichiara Marco Fontanari, presidente dell'Associazione ristoratori del Trentino aderente a Confcommercio Trentino e Fipe, che si augura che venga approvato il disegno di legge attualmente incardinato al Senato, che prevede misure concrete: dalla limitazione temporale per la pubblicazione delle recensioni (entro 15 giorni dalla fruizione del servizio), alla necessità di verificarne l'autenticità, fino al diritto per le imprese recensite di replicare e chiedere la rimozione di commenti ingannevoli o superati. Per la prima volta, si riconosce alle imprese un diritto all'oblio digitale e si vieta esplicitamente il commercio di recensioni. «Siamo di fronte a un passaggio decisivo - sostiene Fontanari - per la credibilità del mercato digitale e per la tutela di migliaia di imprese, in particolare micro e piccole attività, che non possono difendersi da recensioni false o malevole». «Il Governo - prosegue - ha avuto il merito di affrontare con coraggio un tema troppo a lungo ignorato. Ora è fondamentale non arretrare di fronte alle pressioni delle grandi piattaforme internazionali. È una battaglia di civiltà che riguarda anche la dignità del nostro lavoro quotidiano, spesso esposto al linciaggio digitale senza possibilità di replica». I ristoratori trentini ricordano che secondo i dati del Centro Studi del ministero delle Imprese e del made in Italy, il 70% dei consumatori basa la scelta del ristorante sulle recensioni online, e secondo l'Ufficio Studi di Fipe-Confcommercio, le recensioni possono incidere fino al 30% sul fatturato di un locale. Ma nel 2024, ben l'8,6% delle recensioni pubblicate è risultato falso (dati TripAdvisor). Il 66% dei consumatori ha dichiarato di imbattersi regolarmente in recensioni inattendibili. Dall'analisi di questi dati nasce la proposta normativa italiana, contenuta nel Capo IV del Disegno di Legge annuale sulle Pmi. La proposta italiana, informa l'Associazione ristoratori del Trentino, ha sollevato in questi mesi un ampio confronto con le istituzioni europee e i principali operatori digitali, da TripAdvisor a Trustpilot, che hanno espresso parere contrario. Per questo, Fipe - insieme ad Hotrec, l'associazione europea di riferimento per il turismo - ha deciso di sostenere la proposta italiana attraverso contributi tecnici e la campagna «Stop Fake Reviews», per ribadire l'urgenza di un quadro normativo più trasparente ed efficace. L'auspicio è che il percorso parlamentare prosegua rapidamente, preservando l'impianto del provvedimento. «Serve una normativa chiara - conclude il presidente Fontanari - che tuteli sia i consumatori che gli esercenti, promuovendo una concorrenza basata sul merito e non sulla manipolazione delle opinioni».