Inquilina morosa, un anno per lo sfratto e la proprietaria si dispera: «Non credo affitterò più»
La denuncia di una trentina, che ha un alloggio affittato a 420 euro al mese: «Da anni non alzavo il canone, mi bastava coprire le spese, alla fine pagherò 20 mila euro. Lo Stato non ti tutela: ho fatto causa, ho avuto l’udienza dopo 6 mesi, poi due proroghe. Quando ci si chiede perché
non ci sono alloggi sul mercato, si pensi anche a questo»
TRENTO Studenti, sul mercato stanze triple a oltre 200 euro al mese
TRENTO - «Da un anno non ho il mio appartamento, alla fine avrò spese fino a 20 mila euro, l'ultima volta il giudice ha concesso altri 3 mesi di proroga per equità sociale. Leggere quelle parole è stato uno schiaffo».
Quando si parla di penuria di alloggi in affitto ci sono due facce della medesima medaglia. Marina D. è una padrona di casa che rappresenta la faccia dei proprietari incappati in brutte esperienze e che non si sentono tutelati dallo Stato. Ecco perché gli alloggi, alla fine, li tolgono dal mercato.
O li rimettono in affitto, ma a prezzi esorbitanti: «Credo che ci sia una circolarità nel fenomeno - osserva lei - e quando si parla di alloggi in affitto che non si trovano, bisognerebbe tenerlo presente».
Lei non voleva speculare. Aveva un piccolo appartamento in città, era di famiglia, non intendeva arricchirsi strozzando gli altri: «Da anni era in affitto a 420 euro al mese. Perché era di mio padre, sono affezionata a quel posto, volevo solo tenerlo per i miei figli, mi bastava che si pagasse le spese, quelle condominiali, le tasse, l'Imis seconda casa. Non pretendevo altro, ecco perché negli anni non ho alzato l'affitto. Quando, anni fa, il penultimo inquilino se n'è andato, mi sono affidata ad un'agenzia. Il risultato è questo. All'inizio la signora ha pagato, ora non più, e da tempo».
Per farla brevissima, i primi segnali d'allarme sono arrivati con le spese condominiali non coperte, poi ha cominciato a non pagare nemmeno l'affitto.
«A quel punto non potevo più nemmeno mettermi in contatto con lei: mi aveva bloccato, non mi rispondeva al telefono, non ritirava le raccomandate. Nel frattempo lei ha avuto problemi psicologici, ora è seguita da un assistente di sostegno, ma vive anche con un'altra persona in quell'appartamento. Se ha problemi a me dispiace, ma non posso preoccuparmene io».
Questo è un po' il punto. Situazioni simili diventano un cerino acceso. Chi se lo trova in mano, se lo tiene. O per lo meno questa è la percezione che ha avuto la proprietaria di casa. «Alla fine ho dovuto pagare 6mila euro di spese condominiali, sono in arretrato di 7mila euro d'affitto e oltre un anno fa ho dato la cosa da gestire all'avvocato. Ma dallo Stato non c'è alcuna tutela: a maggio 2024 abbiamo fatto istanza, l'udienza è stata fissata il successivo novembre».
La delusione sui tempi della giustizia, vanno di pari passo con la delusione sulla procedura: a novembre l'inquilina ha avuto una proroga di 3 mesi, a cui si è aggiunta un'ulteriore proroga.
«Quella è scaduta, siamo andati in Questura. Ma il mio avvocato me lo ha già detto: se lei non uscirà da casa, si rinvierà un'altra volta, per accedere con l'assistente sociale - spiega la proprietaria- ma quel che mi fa male è che la seconda proroga le è stata concessa per equità sociale. Così c'è scritto. Equità sociale? Io ho due figli, solo mio marito che lavora e un mutuo. Alla fine avrò 20 mila euro di spese. Per me non c'è equità sociale».
Da qui la considerazione amara, che diventa chiave di lettura per capire un fenomeno, quello della tensione abitativa che colpisce le città, fatto da tanti tasselli. Ma la paura dei proprietari è certamente una di quelli. «Io non mi sento tutelata, non so cosa fare, ho speso del denaro che nessuno mi ridarà indietro, da oltre un anno cerco di riavere l'appartamento e non ci sono ancora riuscita, è difficile spiegare la frustrazione che si prova quando ti viene tolto qualcosa di tuo. Cosa farò con l'appartamento una volta restituito? Davvero non lo so, perché si perde fiducia nelle persone, nella gente e nelle istituzioni, se mi capitasse un altro fatto simile non so se riuscirei a rialzarmi. Affittarlo di nuovo? Non credo. Al massimo a persone che già conosco e sicuramente non a quel prezzo: l'affitto a questo punto serve anche a tutelarti. Si parla tanto di case che mancano, ma io credi ci sia una certa circolarità nel fenomeno».
Se, in caso di problemi, i proprietari si trovano a fare la guerra con chi è moroso ma pure con una burocrazia che non li agevola, alla lunga, il risultato non può che essere la stortura del sistema. Con un danno per tutti.