Trentino Alto Adige: il 21,63% dei giovani tra i 15 e i 17 anni lavora
Il fenomeno dell'occupazione giovanile mostra un trend crescente a livello nazionale: i lavoratori under 18 sono passati da 51.845 nel 2021 a 80.991 nel 2024, con un incremento costante anno dopo anno. L'andamento generale dell'ultimo quinquennio presenta un aumento significativo del +35% di giovani inseriti nel mercato del lavoro
TRENTO. Il Trentino Alto Adige registra la più alta percentuale di minorenni occupati in Italia, con il 21,63% dei giovani nella fascia 15-17 anni che svolgono attività lavorative regolari. Il dato emerge dal 3° rapporto statistico "Lavoro minorile in Italia: rischi, infortuni e sicurezza sui luoghi di lavoro" presentato da Unicef Italia in occasione della Giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile.
La nostra regione precede la Valle d'Aosta (15,34%) e si distingue dalle altre regioni italiane, con l'Abruzzo all'8,46%, le Marche al 7,57% e Puglia e Sardegna entrambe al 6,24%. Il dato del Trentino Alto Adige riflette una realtà territoriale specifica, dove più di un giovane su cinque è inserito nel mondo del lavoro.
Il fenomeno dell'occupazione giovanile mostra un trend crescente a livello nazionale: i giovani lavoratori nella fascia 15-17 anni sono passati da 51.845 nel 2021 a 80.991 nel 2024, con un incremento costante anno dopo anno. L'andamento generale dell'ultimo quinquennio presenta un aumento significativo del +35% di giovani inseriti nel mercato del lavoro.
Il sistema di monitoraggio, che elabora dati incrociando informazioni di Istat, Inps e Inail, evidenzia anche aspetti legati alla sicurezza: le denunce di infortunio per i lavoratori 15-17 anni sono aumentate da 5.816 nel 2020 a 18.825 nel 2023. Nel quinquennio 2019-2023 si sono registrati 6 infortuni mortali in questa fascia d'età.
"L'articolo 32 della Convenzione sui diritti dell'infanzia stabilisce che i minori devono essere protetti dallo sfruttamento economico e da lavori che possano compromettere salute ed educazione", ricorda Nicola Graziano, presidente di Unicef Italia, sottolineando l'importanza di garantire condizioni di lavoro sicure e rispettose dello sviluppo dei giovani.