Infanzia

Asili nido gratis, passa in Provincia la mozione di Francesca Parolari (Pd)

Il testo emendato in accordo con l’assessora Gerosa votato all'unanimità dall'assemblea: ora è prevista un’interlocuzione con il ministero per l’attivazione di percorsi formativi per lo “zerosei”. La consigliera: «Vogliamo rendere il servizio diffuso e accessibile a tutti sul territorio trentino: proposta innovativa e strutturale per dare fiato alla nostra autonomia»

TRENTO Accolto il 78% delle domande, gennaio altri 85 posti
ROVERETO Nido, accolto oltre l’80 per cento delle domande

TRENTO - Per una volta tutta la politica è d'accordo. I tempi non saranno immediati, sono previsti alcuni passaggi, ma ora c'è il via libera all'impegno per gli asili nido universali e gratuiti. La mozione a prima firma della consigliera Francesca Parolari (Pd) è stata approvata all'unanimità: a inizio aprile il gruppo del Pd aveva presentato un progetto concreto e realizzabile, spiegando che con un investimento di 90 milioni di euro all'anno gli asili nido sarebbero potuti diventare totalmente gratuiti per tutti i bambini (e le famiglie ovviamente) trentini.

Non uno slogan politico, ma un'idea concreta, con conti economici, visioni didattiche, obiettivi formativi. Il documento è poi approdato in consiglio provinciale: l'assessora Francesca Gerosa è intervenuta e in accordo con Parolari sono stati proposti alcuni emendamenti. Il testo emendato è stato poi analizzato, discusso e infine votato: tutti hanno detto sì e ora la Provincia è impegnata all'attuazione.

Spiega il Pd: «Il dispositivo della mozione prevede un'analisi della situazione esistente, relativamente ai livelli e alle modalità di erogazione dei servizi educativi attualmente offerti, finalizzata ad approfondire le modalità per consentire l'erogazione universale e gratuita del servizio di nido o di uno degli altri servizi educativi previsti dalla legge.

Accanto a questo importante impegno, la mozione spinge inoltre la Giunta a farsi promotrice presso il Ministero, anche in collaborazione con l'Università di Trento, dell'attivazione di percorsi formativi dedicati a formare le figure professionali necessarie al servizio integrato zerosei, ad individuare le modalità per rendere maggiormente attrattiva la professione di educatore nido, ad analizzare anche i servizi conciliativi al fine di valutare la possibilità di ricomprendere quelli che ne abbiano i requisiti fra i servizi educativi alla prima infanzia».

Soddisfatta Francesca Parolari: «L'impegno assegnato alla giunta e fatto proprio dall'assessora Gerosa sarà attentamente monitorato dalla minoranza affinché si traduca in atti concreti e non rimanga sulla carta. Occorre dare fiato alla nostra autonomia, con proposte innovative e strutturali per consolidare il sistema socio-economico trentino, attraverso in questo caso risposte da un lato ai bisogni educativi dei bambini e dall'altro alle esigenze di conciliazione vita-lavoro delle giovani famiglie.

Il grido d'allarme delle Acli di questo giorno fa, secondo il quale la nostra autonomia avrebbe perso la capacità di fare la differenza, non può essere sottovalutato: va accolto l'invito accorato a dare un colpo d'ala. Facciamolo lavorando a fianco dei Comuni trentini per investire sui servizi educativi e quindi sul nostro futuro».

In aula Gerosa ha spiegato come gran parte del documento fosse condivisibile, aggiungendo: «È impegno della maggioranza cercare di ridurre e rendere omogenee le tariffe sui territori. Ci sono già state interlocuzioni sull'istituzione di nuove figure istituzionali: il Ministero è già stato interpellato dalla struttura competente e ha confermato la competenza esclusiva».

Favorevole il parere al testo emendato di Mirko Bisesti (Lega) «per arrivare a un Trentino sempre più a misura di famiglia».

Contenta per la mediazione anche Vanessa Masè della Civica («La preoccupazione è trasversale, dobbiamo dare risposte alle famiglie e per i bambini»).

Christian Girardi (FdI) ha espresso un plauso alla sintesi che si è riusciti a fare, mentre Chiara Maule (Campobase) ha parlato di un tema dirimente, perché molto collegato alla denatalità, ma non solo. Lucia Coppola (AVS) ha rimarcato come il lavoro di conciliazione sia ancora un nodo focale, di cui ci si deve seriamente occupare.

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