La polemica

Il ministro Ciriani su terzo mandato e caso Gerosa: risponderemo agli schiaffi di Fugatti

Dal ministro FdI, oggi a Trento per il Festival dell'economia, un nuovo affondo contro il numero uno leghista di piazza Dante: "Una vendetta personale che noi non possiamo accettare e di cui si assume interamente la responsabilità. Avevamo un patto e doveva essere mantenuto"

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OPPOSIZIONI «Assistiamo a una deriva autoritaria di Fugatti»

TRENTO - "Noi non possiamo prendere schiaffi e non fare nulla". Il caso politico esploso in Provincia a Trento "dispiace molto, avrei preferito continuare sulla strada del confronto e della collaborazione" ma "il presidente Fugatti si mette il contro il governo, contro Fratelli d'Italia, e noi non è che staremo a guardare. Insomma, se se uno ti prende a schiaffi noi di guance ne abbiamo due, le guance le abbiamo finite".

Il ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani (FdI), a Trento per il Festival dell'economia, risponde così sulle vicende politiche legate al tema del terzo mandato, con la norma trentina impugnata da Roma, il che potrebbe sbarrare la strada a una ricandidatura del presidente in carica, Maurizio Fugatti, oggi al secondo periodo dopo la rielezione nel 2023.

"Mi dispiace che questo sia stato interpretato da parte del presidente Fugatti in maniera completamente distorta, gli ha dato il pretesto per una vendetta personale politica, che noi non possiamo naturalmente accettare, di cui si assume interamente la responsabilità. Avevamo un patto e doveva essere mantenuto, non possono esserci ripicche. Ci aspettiamo lealtà e chiarezza", dice Ciriani parlando del ruolo di vicepresidente della Provincia e della delega allo sport tolti a Francesca Gerosa (FdI).

Ciriani: "Due mandati non sono un capriccio, sono sufficienti"

"Problema tecnico-giuridico da sciogliere, ma non si capisce l'ossessione"

Come risolvere? "Semplicemente rispettando l'accordo politico che abbiamo sottoscritto qui in Trentino, è tutto molto chiaro: c'era un accordo elettorale che prevedeva la vicepresidente per Fratelli d'Italia" mentre "il terzo mandato non mi pare fosse nel programma essenziale del centrodestra. È stata una impuntatura del presidente Fugatti che non si capisce neanche dal punto di vista pratico, perché bastava aspettare la sentenza della Consulta. Si è voluto arrivare a questa frattura: ripeto, 'chi rompe paga e poi le conseguenze saranno tutte sue'".

Sul terzo mandato in consiglio dei ministri, ha detto ancora Ciriani, "non abbiamo preso una scelta politica contro qualcuno" ma "una scelta di buon senso fatta su base esclusivamente tecnico-giuridico", in "un clima quasi di disputa accademica, in "un clima cordiale. Il governo è solido e andrà avanti, supererà anche queste questioni.

"Io - ricorda il ministro - fui costretto ad abbandonare il consiglio regionale", esperienza vissuta come "controproducente, una violenza nei miei confronti", ma "poi mi ha cambiato la vita. Due mandati ai massimi livelli sono sufficienti per fare un programma a dieci anni e realizzarlo".

"Il potere che ha un sindaco o un presidente di Regione sono inimmaginabili. Il limite dei mandati è intrinseco nell'elezione diretta", che "porta con sé il limite dei mandati: tanto potere per un periodo limitato. E cambiare per un po' credo che sia una cosa positiva".

Perché oggi esplode il problema? Ciriani rileva che ci sono "presidenti di regione, che hanno svolto un ruolo importante e sono arrivati al limite dei mandati", pesano "fattori di carattere personale e di carattere politico: hanno creato questo cortocircuito, chi è presidente vorrebbe farlo in eterno, mosso anche da intenti sinceri. Noi, come partito, riteniamo che due mandati sono sufficienti, altri hanno sensibilità diverse".

Sostenere l'opportunità del limite dei due mandati "non è un capriccio, non è qualcosa di inventato ai danni di Fugatti, o Zaia, o Marsilio, si può discutere, non si può accusare chi lo sostiene di non rispettare il mandato dei cittadini, di essere contro la democrazia". Poi, "esiste la Corte costituzionale che farà chiarezza", conclude Ciriani.

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