Il processo

Camionista fermato con 67 chili di cocaina: patteggia 4 anni. Tosi: «Ridicolo»

Autotrasportatore greco tradito dal suo cane che viaggiava con lui in cabina. L’ira del commissario  provinciale a Trento di Forza Italia: «È uno scandalo, un sistema giudiziario che si mostra così morbido non costituisce certo un deterrente»

TRENTO. Tradito dal suo cane, era stato trovato lungo l'autostrada del Brennero alla guida di un camion con 67 chili di panetti di cocaina, nascosti al suo interno. Per l'autotrasportatore, un 46enne greco, era scattata la misura della custodia cautelare in carcere. Ieri davanti al giudice dell'udienza preliminare Gianmarco Giua, l'uomo ha patteggiato 4 anni, oltre a una multa di 17.400 euro. 

L'imputato, accusato di traffico di sostanze stupefacenti, al momento rimane in carcere. Per lui, però, è stata avanzata la richiesta per ottenere gli arresti domiciliari, da scontare in Grecia, per riuscire a riavvicinarsi a casa. Nel frattempo il cane, che era stato affidato temporaneamente alle cure di un'associazione trentina, è stato riconsegnato alla famiglia.

Era il 5 giugno dello scorso anno, quando il conducente del mezzo pesante era stato sottoposto a un controllo della Polizia stradale Trentino Alto Adige, lungo l'A22. 

Le pattuglie, infatti, avevano notato un camion con targa greca che procedeva in maniera irregolare, continuando a sbandare. Cosa che aveva insospettito subito gli agenti in servizio. Così il mezzo era stato fermato all'altezza del casello autostradale di Trento Nord. La causa della distrazione è sembrata essere la presenza a bordo di un cagnolino che viaggiava al suo fianco, nella cabina di guida. A quel punto, però, la scoperta: grazie ai successivi accertamenti, prima sulla patente di guida e sui documenti di trasporto, e poi sul carico trasportato, le pattuglie sono arrivate a trovare, attraverso due unità cinofile della Guardia di Finanza di Trento, la presenza di sostanze stupefacenti nella parte anteriore del semirimorchio.

La perquisizione, effettuata in una ditta specializzata di Spini di Gardolo, ha consentito di scoprire che all'interno del veicolo era presente una cavità, non visibile a una prima occhiata. Nel vano segreto, nascosto da una paratia, c'erano 60 panetti avvolti in nastro da pacchi: contenevano complessivamente oltre 67 chilogrammi di cocaina. Che sul mercato dello spaccio sarebbero potuti fruttare ben oltre 5 milioni di euro.

Immediatamente la segnalazione era arrivata alla Procura di Trento: era stata la pm Antonella Nazzaro a dirigere le indagini e ad aprire un fascicolo a carico dell'uomo per traffico di sostanze stupefacenti.L'arresto del 46enne era stato poi convalidato dal giudice per le indagini preliminari Marco Tamburrino che, come detto, aveva applicato la custodia cautelare in carcere. L'uomo era stato quindi trasferito a Spini di Gardolo, luogo dal quale ora ha chiesto di essere allontanato per una misura meno afflittiva. Il camion e rimorchio, invece, erano stati sottoposti a sequestro.

"Quattro anni sono una pena ridicola": tuona in proposito l'eurodeputato Flavio Tosi, commissario provinciale a Trento di Forza Italia. Tosi ricorda che "per traffico di stupefacenti in genere si può arrivare a 20 anni, in certi casi anche 30", mentre nella fattispecie "si danno solo 4 anni e una multa, e forse nemmeno il carcere".

Infatti, l'autotrasportatore 46enne ha chiesto i domiciliari in Grecia, "comodamente a casa sua" chiosa sarcastico Tosi, che definisce questo epilogo giudiziario "scandaloso". Tosi afferma: "Certamente un sistema giudiziario che si mostra così morbido non costituisce un deterrente, anzi. Qual è il messaggio che si dà? Che in Italia, e in questo caso a Trento, si può trafficare droga impunemente? La vicenda è preoccupante", conclude l'eurodeputato.

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