Lascia il fucile nella propria baita: omessa custodia, stop alla caccia per 2 anni
Gli agenti della Forestale, nell’ambito di un controllo non avevano trovato l'arma nell'abitazione dell'uomo. Contro il provvedimento seguito all'ispezione, il cacciatore ha presentato ricorso al Tar che però lo ha respinto
TRENTO - Il fucile da caccia a casa non c’era: non lo hanno trovato gli agenti della Forestale, nell’ambito dei controlli sulle armi. Il proprietario ha dichiarato prima che aveva dato la carabina ad una persona in comodato per tararla, poi che era la figlia a custodirla.
Nulla di tutto ciò: il cacciatore è stato sorpreso dalla Forestale mentre scendeva dal sentiero che porta nella sua baita con l’arma in mano.
Baita in cui - secondo gli inquirenti - teneva l’arma, con modalità che però non garantiscono la sicurezza che la legge esige.
L’uomo è stato denunciato per omessa custodia dell’arma (c’è comunque la richiesta di archiviazione del pubblico ministero) e, sul piano amministrativo, la questura ha proceduto con la sospensione della licenza di porto di fucile per uso caccia per due anni, data la non affidabilità del proprietario rispetto alla custodia della carabina.
Contro tale provvedimento il cacciatore ha presentato ricorso al Tar evidenziando che l’arma era in baita solo occasionalmente e che la struttura è sicura in quanto ha inferriate, scuri e il lucchetto alla porta.
Dal sopralluogo della Forestale, tuttavia, non è emersa una situazione di sicurezza, dato che la porta risultava facile da forzare e le chiavi del lucchetto erano nascoste in un cespuglio con il rischio che, a causa delle impronte nella neve, potessero essere trovate da escursionisti. Il ricorso del cacciatore è stato respinto: niente caccia per due anni.
[foto di archivio Ansa]