Istituzioni

Il Pd attacca Fugatti: «Quel miliardo di avanzo mostra l'incapacità di spesa della giunta»

Secondo la consigliera provinciale del partito di opposizione Lucia Maestri, in questo modo l'esecutivo di piazza Dante, che in tutto non ha speso 4,7 miliardi disponibili, «specula sulle difficoltà economiche della comunità trentina»

SINDACATI «4,7 miliardi tenuti fermi in Provincia mentre famiglie e imprese soffrono»

TRENTO - L'avanzo di gestione di oltre un miliardo di euro che compare nel rendiconto finanziario della Provincia autonoma di Trento per l'anno 2024 "palesa una evidente incapacità di spesa da parte della Giunta provinciale. 

Quella cifra rappresenta anche un ulteriore indebolimento della già fragile percentuale di utilizzo delle risorse per investimenti in questa terra, portandola ad un miserrimo 32%, ovvero circa un terzo delle reali disponibilità. Se poi si somma questo dato incredibile ad un altro, 'parimenti mostruoso', si scopre che, per spese mai impegnate, giacciono nei forzieri della Banca d'Italia, ben 4,7 miliardi di euro, cioè una cifra addirittura superiore al totale della spesa corrente annuale della Provincia". 

Lo scrive in una interrogazione la consigliera provinciale del Pd del Trentino Lucia Maestri, che sferra un pesante attacco alle politiche dell'esecutivo di piazza Dante guidato dal presidente Maurizio Fugatti. 

"Governare non significa affatto gestire il quotidiano e l'emergenza, ma vuol dire avere una senso di marcia ed una prospettiva di medio-lungo periodo, fondata su di una visione del futuro e delle sue sfacettature. 

Ma tutto questo non interessa a coloro che intendono il governo come lo strumento idoneo alla perpetuazione del loro potere e che speculano sulle difficoltà economiche della comunità trentina; sulle imprese che arrancano e su di uno sviluppo che tarda a realizzarsi; su di una sanità che sta esplodendo; sul mancato sostegno alla coesione sociale e, più in generale, sul momento di fatica che stiamo attraversando. 

Alla maggioranza tutto questo non importa nulla. Anzi. Le difficoltà servono ad alimentare quelle paure delle quali, da sempre, si nutre la cultura della destra che anima anche questo Consiglio provinciale nelle sue componenti maggioritarie", aggiunge Maestri.

 

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