La seconda regione per paga giornaliera lavora 19 giorni in meno della media italiana: il caso Trentino-Alto Adige
Sul fronte retributivo a Bolzano la retribuzione media annua lorda è di 26.020 euro. Trento si posiziona più in basso con 22.435 euro annui e una retribuzione giornaliera di 94,76 euro
TRENTO. L'analisi dell'Ufficio studi della Cgia di Mestre evidenzia una netta differenza tra Nord e Sud Italia in termini di giorni lavorati: 255 giorni annui al Nord contro 228 al Sud, con un divario di 27 giorni. Ma come si posizionano le province autonome del Trentino-Alto Adige in questo scenario?
Dai dati emerge che Trento e Bolzano si collocano in una posizione intermedia nella classifica nazionale. Trento registra una media di 236,8 giorni lavorati all'anno, posizionandosi al 62° posto su 107 province italiane. Bolzano segue a ruota con 236,2 giorni, al 65° posto. Entrambe le province si distanziano quindi dalla media del Nord Italia, avvicinandosi più ai valori centrali della classifica nazionale, la cui media complessiva è di 246,1 giorni.
Sul fronte retributivo, invece, Bolzano brilla particolarmente, posizionandosi all'11° posto nazionale con una retribuzione media annua lorda di 26.020 euro. Ciò che colpisce è la retribuzione media giornaliera: 110,18 euro, tra le più alte d'Italia, superiore anche alla media del Nord (104 euro). Trento si posiziona più in basso, al 40° posto, con 22.435 euro annui e una retribuzione giornaliera di 94,76 euro.
Complessivamente, il Trentino-Alto Adige si conferma come la seconda regione italiana per retribuzione media giornaliera (102,98 euro), superata solo dalla Lombardia (113,25 euro) e ben al di sopra della media nazionale (96,14 euro).
Secondo la CGIA, a livello nazionale il problema dei lavoratori poveri non sarebbe riconducibile a minimi tabellari troppo bassi, ma piuttosto al numero limitato di giorni lavorati durante l'anno. La soluzione proposta passa attraverso un maggiore impulso alla contrattazione decentrata, che attualmente coinvolge solo 5,5 milioni di lavoratori, premiando produttività e accordi diretti tra imprenditori e dipendenti.