Il lutto

Addio all’enologo Turra, il suo nome legato a Altemasi: "Grandissimo uomo ed esperto"

Non servono tante parole a Enrico Zanoni, direttore generale di Cavit, per ricordare il talentuoso enologo. L'ultimo saluto all'enologo sI è svolto oggi, 29 aprile, alle 14.30 nel giardino dei francescani a Mezzolombardo

MEZZOLOMBARDO. «Una persona di grande competenza e garbo. Aveva un garbo come pochi». Non servono tante parole a Enrico Zanoni, direttore generale di Cavit, per ricordare Paolo Turra, enologo talentuoso e conosciuto come «l'autore dell'imprinting trentino Altemasi». «Non posso che ricordare la grande professionalità di Paolo Turra, la competenza e la grande passione che metteva in tutto ciò che faceva. I risultati erano sotto gli occhi di tutti - prosegue Zanoni - Il suo tratto caratteristico era il garbo, dote sempre più rara. La sua scomparsa ha colpito molto chi lo ha conosciuto».

Zanoni è stato raggiunto da numerosi messaggi da parte di persone che hanno conosciuto e apprezzato Turra sia a livello professionale che personale.

«Era un uomo molto riservato. Il suo modo di porsi svelava la grande sensibilità e il garbo. E queste non sono parole di circostanza, ma la realtà - prosegue il direttore di Cavit - L'ho ho conosciuto più di 16 anni fa, quando sono arrivato in azienda e Turra già si occupava della spumantistica».

Colpito per la scomparsa dell'enologo è il presidente di Cavit Lorenzo Libera, che era al corrente del suo stato di salute ma non si aspettava la drammatica notizia.

«Paolo Turra era una persona estremamente gentile - conferma Sabrina Schench, direttrice dell'Istituto Trentodoc - Si porgeva alle persone senza far pesare la sua competenza. Una competenza, del resto, riconosciuta da tutti. E, ripeto, la gentilezza era il suo tratto distintivo. Turra era una persona riservata, sempre sorridente».

Il nome di Turra è legato ad Altemasi, Cantina inaugurata da Cavit nel 1993 e dedicata esclusivamente agli spumanti Metodo Classico Trentodoc e Metodo Charmat.

«Enologo storico della Cantina e figlio d'arte - così Paolo Turra viene presentato sul sito di Cavit - cerca di sviluppare il perfetto equilibrio di questi spumanti, armonizzando i profumi fruttati e floreali delle uve con quelli speziati derivanti dalla fermentazione di una parte della base in legno e dalla lunga permanenza sui lieviti». L'ultimo saluto all'enologo sI è svolto oggi, 29 aprile, alle 14.30 nel giardino dei francescani a Mezzolombardo.

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