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Trento: slot troppo vicine al liceo, il Consiglio di Stato conferma la rimozione degli apparecchi

Il caso riguarda un esercizio commerciale di Trento costretto a rimuovere gli apparecchi da gioco per la vicinanza a un liceo artistico. Il gestore, dopo aver perso il primo ricorso al Tribunale regionale di giustizia amministrativa nel maggio 2024, si era rivolto al Consiglio di Stato invocando la violazione della libertà d'iniziativa economica garantita dalla Costituzione e dal diritto europeo

TRENTO. Il Consiglio di Stato ha confermato la legittimità della normativa di Trento sul distanziometro per le sale da gioco, respingendo il ricorso di un gestore locale. La sentenza stabilisce che le restrizioni imposte rispettano il bilanciamento tra libertà economica e tutela della salute pubblica.


Il caso riguarda un esercizio commerciale di Trento costretto a rimuovere gli apparecchi da gioco per la vicinanza a un liceo artistico. Il gestore, dopo aver perso il primo ricorso al Tribunale regionale di giustizia amministrativa nel maggio 2024, si era rivolto al Consiglio di Stato invocando la violazione della libertà d'iniziativa economica garantita dalla Costituzione e dal diritto europeo.


I giudici di Palazzo Spada hanno respinto tutte le argomentazioni, confermando la validità dell'ordine di rimozione. La sentenza chiarisce inoltre che il metodo di calcolo "in linea d'aria" adottato dal Comune per misurare le distanze è legittimo e che il termine ultimo per adeguarsi alla normativa del 2015 era il 12 agosto 2022.


Irrilevante ai fini del giudizio anche il possibile futuro spostamento del liceo artistico, poiché nessuna norma prevede la sospensione del procedimento in attesa di tale eventualità. La sentenza rappresenta un precedente importante nel confermare la validità delle misure locali per il contrasto al gioco d'azzardo patologico.

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