La sentenza / Il delitto

Ammazzò la moglie incinta e la bambina che aveva in grembo: la Cassazione conferma l'ergastolo a Zeeshan

Il femminicidio di Versciaco avvenne la notte tra il 29 e il 30 gennaio 2020: Fatima, 29 anni, venne uccisa a calci e pugni

ROMA. La Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dai difensori di Mustafa Zeeshan, confermando la condanna all'ergastolo e all'isolamento diurno di sei mesi per il pizzaiolo pakistano di 43 anni che, la notte tra il 29 e il 30 gennaio 2020, a Versciaco, uccise a calci e pugni la moglie Fatima, 28 anni, incinta di otto mesi, e la bambina che portava in grembo.

Zeeshan era stato condannato alla pena massima nei precedenti due gradi di giudizio presso la Corte d'assise di Bolzano. L'imputazione è di omicidio volontario, con quattro aggravanti: il fatto di aver commesso il delitto contro il coniuge e contro una persona in stato di gravidanza, l'abuso della situazione di coabitazione e la minorata difesa della vittima (in ragione della grande differenza di corporatura con l'imputato).

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