La vendemmia in Trentino fra due settimane, guardando il cielo per paura della grandine
Le previsioni di alcuni produttori: forse un lieve calo della quantità, ma la qualità c’è. Una stagione comunque difficile, a iniziare dalla peronospora
TRENTO. È iniziato il conto alla rovescia. Ma è un "countdown" all'insegna di dita incrociate e di preghiere: perché i prossimi giorni saranno importantissimi, forse decisivi per determinare quantità e qualità del prodotto. Si avvicina in Trentino il momento della vendemmia: a seconda di altitudini e varietà le date cambiano, ma dalla settimana dopo Ferragosto tutti inizieranno a prepararsi e i primi inizieranno a raccogliere alcune "basi spumante" già intorno al 20.
Ma se la vendemmia è tradizionalmente un momento di festa (e di fatica), anche quest'anno sarà caratterizzata dalla preoccupazione e, come accennato, questi ultimi giorni saranno davvero importanti. I vignaioli tifano per il caldo - ma non eccessivo - e per una maggiore escursione termica, con serate e notti più fresche. E, soprattutto, tifano per non vedere altri temporali e grandinate.
Detto che sulla qualità dei prodotti, vista l'esperienza e la bravura in cantina dei nostri vignaioli, i dubbi non ci sono, sulla quantità si inizia a parlare di un calo intorno al 10 per cento, soprattutto per le uve bianche. Le cause dei problemi in campagna sono state due: le malattie, e la peronospora in particolare, e il clima. Soprattutto il clima, quel meteo impazzito che non fa dormire sonni tranquilli ai produttori. Basti pensare al caldo record di febbraio, poi al ritorno dell'inverno, con relative gelate, a metà aprile, alle piogge scroscianti di maggio e giugno, fino al caldo tropicale delle ultime settimane. Situazioni che stressano le piante e anche chi deve curarle e proteggerle.
«Ormai ci siamo quasi - sorride Marcello Lunelli delle Cantine Ferrari - e ad oggi prevediamo di iniziare tra il 18 e il 20 agosto nelle zone di bassa collina, per poi salire di quota. È stata un'annata non facile, soprattutto per via della pioggia: ne è caduta più del doppio rispetto alla media degli ultimi dieci anni e questo ha creato qualche problema durante la fioritura e poi per il peso medio del grappolo. Inoltre come Tenute Lunelli siamo totalmente bio, mentre per i fornitori siamo oltre il 70%: anche per questo, ovvero per rispettare i disciplinari che il bio ti impone, l'annata è stata particolarmente sfidante e complicata. Quindi abbiamo messo in campo energie in più, le rete antigrandine nelle quali abbiamo investito molto ci hanno salvato in alcune situazioni rischiose e in campagna abbiamo lavorato con grande attenzione. Stimiamo un calo del dieci per cento nella quantità, ma per quanto riguarda l'acidità - per noi uno dei parametri più importanti - siamo tranquilli. Questi ultimi giorni saranno fondamentali: incrociamo le dita e speriamo che il meteo ci assista».
«Abbiamo appena analizzato i dati dei nostri tecnici - spiega Albino Zenatti, presidente del Consorzio Vini del Trentino e della Cantina Mori-Colli Zugna - per organizzare la vendemmia: indicativamente noi inizieremo intorno al 20 agosto con le basi spumante, ma ora tutto dipende dal tempo. Le varianti sono tante, dalle temperature alla pioggia. Per quanto riguarda la qualità dei prodotti gli ultimi giorni faranno la differenza, mentre per la quantità si parla, mediamente a livello provinciale di un calo del dieci per cento del peso medio dei grappoli. Ma finché non abbiamo in mano le forbici e iniziamo a tagliare i grappoli non si può avere un dato definitivo. Il 10% riguarda i bianchi, mentre per i neri, almeno nelle nostre zone in Vallagarina non si registrano problemi. Ora speriamo in una crescente escursione termica, dopo un anno con un meteo che ha messo tutti in difficoltà. Basti pensare che in 2 mesi è scesa la pioggia che di solito cade in un anno».
Zenatti poi pensa al passato: «Quello che è certo è che le vendemmie di un tempo, che partivano a settembre inoltrato e andavano avanti anche a fine ottobre, non ci sono e non ci saranno più». Spostandoci più a nord, nella collina sopra Trento, incrocia le dita anche Antonio Stelzer di Maso Martis: «Crediamo di partire con la vendemmia negli ultimi giorni di agosto, ma in questo momento la maturazione è in evoluzione e quindi una data definitiva e certa non la abbiamo. L'anno scorso abbiamo iniziato il 20: ora c'è qualche giorno di ritardo dopo un'annata non facile soprattutto per via del meteo, che ci ha costretti a mettere tanto impegno e lavoro in campagna. Dal punto di vista della quantità un piccolo calo credo ci sarà, intorno al 10 per cento, per alcune varietà. Per quando riguarda la qualità è presto per fare previsioni, se questi ultimi giorni fossero positivi credo arriveremo a raccogliere delle uve interessanti».
Ancora più a nord, ma restando in collina, Mario Pojer della Pojer&Sandri sorride: «Qualche preghierina in questi giorni la faremo. Diciamo che siamo tranquilli per il lavoro fatto, ma con la paura delle grandinate. In generale è stata un'annata molto particolare, a livello nazionale e anche in Trentino. Qui in provincia credo siamo tutti bravi a "combattere" le malattie e ad affrontare il clima che cambia: i nostri viticoltori sono tutti attenti e collaudati. Forse chi fa prodotti bio ha sofferto un po' di più. Fermo restando che ogni giorno siamo con il fiato sospeso per il meteo devo dire che nei nostri campi di Grumes, dove coltiviamo alcune varietà resistenti (i Piwi, come Solaris, Souvignier Gris e Sevar per quanto riguarda la Pojer&Sandri) ho trovato dell'uva davvero bella, perfetta. In quei dodici ettari abbiamo fatto tre trattamenti di zolfo in 15 anni. Ecco, uno spunto di riflessione interessante per il nostro mondo può esser legato appunto a queste varietà resistenti».
"Sotto" a Mario Pojer, nel cuore della piana rotaliana, c'è Marco Donati della Cantina Donati: «Partiremo con le basi spumante nella media collina e poi con gli altri bianchi. Se il tempo regge, e magari migliora, non abbiamo fretta, decideremo nei prossimi giorni. Il meteo non è stato d'aiuto nemmeno quest'anno, ma penso potrà essere una buona vendemmia, con una buona acidità e buone fragranze delle uve. Per il nostro Teroldego le previsioni sono di una vendemmia nella media. In generale, credo che mai come quest'anno da zona a zona ci possano essere differenze, perché la situazione climatica ha messo a dura prova sia le vigne sia i vignaioli. Il caldo in inverno, poi le gelate, poi la pioggia per praticamente due mesi: non è stato facile. Ora attendiamo dopo Ferragosto per iniziare, ma ad oggi penso che quattro o cinque giorni di ritardo rispetto all'anno scorso ci saranno».