Salute / Provincia

Addio alla "guardia medica" di notte: più consulti al telefono e nelle "Case di Comunità"

L’assessore Tonina presenta il suo piano approvato in giunta: tutto si basa sui nuovi «hub» del Pnrr, che dovrebbero essere 14 in Trentino e pronti nel 2026

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NUMERI 
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APSS Sempre più medici e infermieri scelgono di andarsene

 

TRENTO. Stop al servizio di guarda medica così come è concepito oggi da mezzanotte alle 6 del mattino, orario in cui, dati alla mano, i pazienti si rivolgono raramente alla guardia medica e quando lo fanno è per un consulto telefonico. Ieri, davanti ai sindaci del Consiglio delle autonomie locali, l'assessore Mario Tonina ha presentato il suo piano che punta ad un duplice obiettivo: razionalizzare il servizio per far fronte alla carenza di medici considerato che con sempre maggiore difficoltà vengono coperte le attuali sedi di guardia medica, ma anche rendere il lavoro dei professionisti più sicuro ed evitare che i medici si possano trovare da soli, di notte, in sedi isolate.

Così ieri, dopo aver snocciolato un po' di numeri, Tonina ha presentato il piano di cui si è discusso venerdì scorso in un conchiuso di giunta. Innanzitutto la riorganizzazione del servizio di continuità assistenziale (ex guardia medica) legato alle case di comunità che dovrebbero entrare in funzione entro giugno 2026 e al recente accordo con i sindacati dei medici di medicina generale.

Secondo il Pnrr le case di Comunità dovranno garantire la presenza del medico H24, 7 giorni su 7 nelle strutture Hub e almeno H12, 6 giorni su 7, nelle strutture Spoke. «Sulla base di questo sarà valutata la revisione degli orari di apertura e la ridistribuzione delle attuali sedi di continuità», ha spiegato l'assessore Tonina.

Alla luce del fatto che uno studio effettuato nei primi sei mesi dell'anno ha evidenziato una diversa attività nelle diverse sedi e un basso numero di richieste nella fascia 24 - 80 (il 12%) Tonina ha spiegato di voler rinforzare il servizio della centrale operativa 116/117 con personale medico per garantire tempestiva consulenza telefonica.In attesa dell'attivazione delle Case di Comunità è stato spiegato che saranno individuate sedi di servizio della continuità assistenziale dotate di adeguate misure di sicurezza e quindi situate in prossimità dei Pronto Soccorso o delle Rsa.

Tonina ha anche confermato che oltre alle 10 case di comunità che fanno parte degli investimenti del Pnrr, ce ne saranno altre quattro, e precisamente quella di Trento Sud, Mezzolombardo, Tione e Primiero.

Negli interventi, il Procurador del Comun General de Fascia, Giuseppe Detomas, ha accolto con favore il confronto di Tonina con il Cal. Ha evidenziato come la proposta dal punto di vista geografico ricalchi quelle che in effetti erano le attese, su un servizio sanitario di qualità diffuso sul territorio.

Ha ribadito la necessità di investire nella sanità, evitando la dispersione delle risorse per garantire un servizio utile ed efficiente a tutti i cittadini.

Il Sindaco di Pinzolo, Michele Cereghini, ha chiesto delucidazioni su futuro ruolo delle guardie mediche in località turistiche che aumentano le necessità in alta stagione. Ha auspicato che tutto il territorio abbia le stesse opportunità. E in questa direzione deve andare la costituzione di un team di medici che lavorano insieme per dare risposte immediate alla più vasta gamma di casistiche.

Il sindaco di Borgo Valsugana, Enrico Galvan, ha espresso la sua soddisfazione per un confronto aperto su un tema strategico come quello della sanità. Ha posto, quindi, un interrogativo sul ruolo futuro dei pediatri alle prese con la diminuzione dei loro assistiti e, quindi, potenzialmente in grado di alleggerire la pressione sui medici di base nell'eventualità di un innalzamento dell'età dei pazienti che possono essere seguiti dai pediatri. Un'eventualità, è stato risposto dai vertici della sanità trentina, allo studio, ma al momento non ancora praticabile, soprattutto per motivi contrattuali.

Successivamente il Cal ha preso in esame e dato parere favorevole alla delibera della Giunta provinciale sul riparto tra le Comunità e il Territorio Val d'Adige delle risorse per l'anno 2024 per le attività socioassistenziali di livello locale, e delle risorse assegnate alla Provincia dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per l'accoglienza, il soccorso e l'assistenza alla popolazione ucraina. Ok anche ai due progetti per rafforzare i servizi domiciliari per i pazienti fragili che vengono dimessi dall'ospedale.


 

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