Sanità / Il caso

Premio da 30 mila euro a Ferro e Benetollo: «Paradossale e kafkiano»

La consigliera provinciale del Pd Lucia Maestri protesta in Consiglio: “Ma questo premio di risultato prescinde da ogni ragionamento sulla qualità complessiva del sistema sanitario provinciale?”

APSS Azienda Sanitaria, premi di produzione per i vertici

TRENTO. Perplessità per i premi assegnati ai responsabili della sanità trentina. Lucia Maestri (Pd), in consiglio provinciale ha fatto riferimento al premio di risultato relativo al 2021 riconosciuto ai direttori generali dell'Apss Antonio Ferro e Pier Paolo Benetollo: si tratta di circa 30 mila euro totali da dividere più o meno in parti uguali visto che quell'anno Benetollo di dimise a luglio e subentrò Ferro come facente funzioni.

«Decisione paradossale e kafkiana: ma questo premio di risultato prescinde da ogni ragionamento sulla qualità complessiva del sistema sanitario provinciale?». La consigliera ha chiesto all'assessore Tonina come sia avvenuta la valutazione che ha portato al sostanzioso premio. «Il premio di risultato - ha detto Tonina - è stato assegnato secondo indicatori predefiniti e regole precise. Inoltre la nostra sanità è terza a livello nazionale nella qualità della prevenzione, della sanità territoriale e in quella ospedaliera. Di qui discendono i premi».

Ma Maestri non ci sta: «A fronte di un evidente peggioramento della qualità dei servizi, è difficile accettare che si premino i vertici del sistema».

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